Fatti di Musica, concerto di Loredana Bertè a Reggio

Reggio Calabria Politica

Dopo numerosi anni di assenza, Loredana Bertè tornerà in concerto nella sua Calabria il prossimo 19 aprile al Teatro Cilea di Reggio, a pochi chilometri dalla sua Bagnara, dove nacque insieme alla sorella maggiore Domenica, da tutti conosciuta come la grande Mia Martini. Questa autentica sorpresa pasquale per i suoi numerosissimi fan, che arriveranno a Reggio anche dalla vicina Sicilia, ha mobilitato l’interesse di una intera regione, pronta a riabbracciare una delle sue figlie più illustri. Nella splendida cornice dello storico teatro reggino, Loredana arriverà con una nuova "Bandaberté": Alberto Linari, tastiere, Andrea Morelli e Alessandro De Crescenzo, chitarre, Pier Mingatto al basso, Ivano Zanotti alla batteria e Aida Cooper, vocalist.

Un ritorno trionfale il suo, acclamato dalla critica, dalla stampa e dal numeroso pubblico già accorso ad ascoltarla nelle prime date del tour. Nello spettacolo riproporrà i suoi grandi successi, da "Non sono una signora" a "Dedicato", da "Sei bellissima” a "Il mare d'inverno" a "E la luna bussò", pietre miliari della musica italiana, veri e propri gioielli della canzone d'autore, scritti per lei da grandi compositori come Ivano Fossati, Bruno Lauzi, Enrico Ruggeri, Maurizio Piccoli, Pino Daniele, Djavan. E ancora: “Così ti scrivo”, “Una sera che piove”. Particolarmente emozionanti gli affettuosi omaggi dedicati alla sorella Mia Martini.

Presentando l’evento, inserito nella 28° “Fatti di Musica Radio Juke Box”, la rassegna del miglior live d’autore ideata e diretta da Ruggero Pegna col partenariato dell’ Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e della Camera di Commercio di Catanzaro, il promoter lametino, che presenta e premia col Riccio d’Argento del celebre orafo Gerardo Sacco alcuni dei live più attesi di ogni anno, ha fatto il punto sulla situazione del grande spettacolo dal vivo in Calabria.

“Ancora una volta – dice Pegna – ho cercato di inserire nella mia rassegna spettacoli di risonanza internazionale, inediti per questa regione, come è stata la prima degli Stomp a Catanzaro dello scorso marzo, ed eventi di assoluta attualità, come il grande ritorno della Bertè o la nuovissima Opera Musical sulla vita di Papa Wojtyla, con musiche di Noa e grandi firme, del prossimo 17 maggio al Politeama di Catanzaro. In estate non mancheranno gli artisti più attesi dai giovani, primo fra tutti il geniale Caparezza il 6 agosto all’Arena Magna Grecia di Catanzaro e numerosi altri. Tutti spettacoli unici, realizzati tra mille difficoltà.

In Calabria, infatti, si avvertono ancora di più tutti i tipi di problemi: dalla crisi economica a quelli legati allo stato delle strutture. Con l’impossibilità di usare il palasport di Reggio, che mi auguro venga riaperto al più presto, è venuto a mancare il più grande spazio al chiuso della regione. Gli altri spazi al chiuso rimasti sono i vari teatri, la cui capienza, però, non supera le 800 persone, spesso concessi a costi altissimi.”.

Pegna, socio-fondatore Assomusica e anche membro della Consulta per i Problemi dello spettacolo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, su questi argomenti ha le idee chiare: “Oggi che tutti gli enti sono in crisi finanziaria, dal mio punto di vista bisogna realizzare stagioni di spettacoli in sinergia con l’impresa culturale privata. Per essere più chiaro, gli Enti dovrebbero concedere i teatri gratuitamente, affidando la programmazione a chi ha strutture organizzative e promozionali, professionalità, competenza artistica e capacità di rischiare autonomamente, magari con minimi contributi (qui indispensabili visto le ridotte capienze). I conti sono immediati: un Comune non incassa le poche migliaia di euro dell’affitto di un teatro, ma ne risparmia centinaia di migliaia di programmazioni discutibili, curate da direttori artistici che non rischiano un euro, pure pagati, spesso disinteressati ad ottimizzare risorse e promozione, e anche propensi a programmi di scarso interesse per la collettività. Il futuro delle stagioni teatrali comunali sta proprio in questa direzione: più privato, meno pubblico, trovando insieme dei punti di equilibrio per assicurare prezzi di biglietto accessibili e proposte di qualità.”

Sui contributi regionali, che in Calabria continuano ad essere elargiti in modo cospicuo, Pegna è chiaro: “Ad erogare contributi regionali per lo spettacolo dal vivo, sono più assessorati: innanzitutto quelli alla Cultura, al Turismo e allo Spettacolo. Anche se questi due sono apparentemente accomunati in un unico Assessorato, esistono due dipartimenti distinti che erogano contributi, il primo in base a leggi sulla promozione turistica, il secondo in base ad una legge regionale sullo spettacolo del 2001. Poi, c’è anche la possibilità per i Presidenti, sia di giunta che del consiglio regionale, di erogare autonomamente contributi. Stessa facoltà hanno anche altri assessorati, se determinati eventi ricadono in sfere di loro competenza. Il risultato è un uso spesso discutibile del danaro pubblico, assegnato in modo discrezionale e non per merito, cioè per qualità dei progetti, capacità organizzativa, reale legittimità ad ottenerli. Penso che bisognerebbe trovare una mediazione tra le regole rigorose applicate dall’Assessorato regionale alla Cultura, che usa perlopiù fondi europei e l’eccesso di discrezionalità usato dagli altri, in particolare dall’Assessorato al Turismo e Spettacolo.“.

Anche su tale problematica Pegna ha le idee chiare e bacchetta Scopelliti: “Bisognerebbe organizzare un tavolo di discussione tra i principali soggetti professionali del settore e i vertici regionali, per creare nuove regole, chiare e inequivocabili. Trovo incomprensibile, ad esempio, come in Calabria il Presidente Scopelliti abbia tenuto per sé, oltre agli onerosi compiti dell’incarico elettivo e della Sanità, per ovvi motivi, anche l’Assessorato al Turismo e Spettacolo. Il risultato è stato e continua ad essere di grande confusione, con delegati fantasma, uffici abbandonati a se stessi, presunti promoter che impazzano per i corridoi degli assessorati minacciando funzionari e millantando il rispetto di accordi, eventualmente fatti ma nel retrobottega di qualcuno!”.