Mons. Bertolone celebra il Precetto pasquale al “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro
“La croce è il cuore della Settimana Santa. Tuttavia l’essere umano non deve fermarsi al momento del dolore, ma viverlo fino alla Risurrezione che il vero senso della vita”. E’ la sintesi del pensiero offerto da mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace durante la doppia, consecutiva presenza di tra i pazienti ed il personale delle due strutture ospedaliere principali dell’AOPC. Il presule ha celebrato il Precetto pasquale prima (mercoledì) tra gli ammalati oncologici del “De Lellis-Ciaccio” dove ha lodato l’opera incessante del dottor Molica e della sua equipe; poi (giovedì) è stato nella Cappella del “Pugliese” che nell’occasione ha ufficialmente intitolato a S.Pio da Pietrelcina “colui che suggeriva ai medici di curare con amore”, tra diverse decine di primari ed ai rappresentanti della Direzione medica di presidio.
Rivolgendosi con affetto alla dirigenza dell’Azienda Ospedaliera, presente in entrambe le Messe con il Direttore Generale Elga Rizzo, il Direttore Sanitario Francesco Miceli e quello Amministrativo Mario Donato, mons. Bertolone ha ribadito di venire tra gli ammalati non per obbligo o per routine ma per reale volontà, “perché chi offre una carezza ed un sorriso li trasforma in carezze e sorrisi divini. La malattia – ha detto durante una Omelia – è la feritoia con cui la grazia di Dio si fa strada; e l’ospedale il luogo in cui ci accorgiamo che il piedistallo sociale che ci siamo costruiti è inutile”.
L’arcivescovo ha portato la sua benedizione anche nelle corsie fra i pazienti che non hanno potuto raggiungere le Cappelle dove invece non sono mancati medici, infermieri ed i tanti, preziosi volontari dell’Avulss. Prima della celebrazione al “Pugliese” il Pastore della Chiesa catanzarese è stato guidato dai direttori nella nuova “piastra” dell’Emergenza-Urgenza. Bertolone si è intrattenuto con alcuni ospiti del Reparto di Medicina d’Urgenza, da poco rinnovato e collocato sullo stesso piano del Pronto Soccorso. Anche qui, tra le barelle degli infortunati appena giunti nel Nosocomio hub per le prime cure, Bertolone ha dispensato con la sua presenza la confortante vicinanza del Cristo sofferente tra i sofferenti. Il vescovo ha quindi visitato l’area radiologica con le grandi apparecchiature Tac ed il nuovo bunker, intrattenendosi con il direttore Bertucci ed alcuni tecnici dello staff.
Nel suo breve ed intenso intervento di ringraziamento, al termine delle due celebrazioni, il Direttore Generale ha espresso al presule i sensi della gratitudine dell’intera famiglia AOPC per un appuntamento ormai irrinunciabile e che “ad di fuori di ogni mera abitudine riempie il cuore e ci indica il senso autentico della nostra vita, ricordandoci come ci dice Papa Francesco quelle regole di semplicità e di cortesia che suggellano il senso di appartenenza ad una comunità”.
Il raccoglimento liturgico sia al “Ciaccio” che al “Pugliese” è stato concluso dal cordiale scambio di auguri pasquali tra lo stesso Bertolone, la Rizzo e tutti i presenti.