L’advocacy nella tutela dei minori: convegno a Rosarno
La tutela minorile è il baluardo perseguito da ogni formazione sociale: famiglia, scuola, istituzioni, enti, chiesa, associazioni, centri di aggregazione; e, in tal senso, l’advocacy costituisce la rappresentanza dei diritti, degli interessi e dei punti di vista dei c.d. “utenti deboli” che, nel caso di specie, sono i minori al fine di garantire loro una partecipazione effettiva ai processi decisionali che li riguardano.
Di tale tenore è il messaggio che è stato divulgato dal convegno “L’advocacy nella tutela dei minori. Quali sintomi? Quali interventi? Quali supporti? Quali prospettive?” organizzato dall’I.C. “Scopelliti-Green” di Rosarno con il patrocinio del comune di Rosarno rappresentato dall’assessore alla Pubblica Istruzione, dott. Francesco Bonelli, presso l’Hotel Vittoria.
La presente iniziativa è stata gestita ed organizzata dalla docente Maria Grazia Italiano, coordinatrice del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (G.L.I.) composto, altresì, dai docenti: Manuela Cannavò, Francesca e Luisa Cogliandro, Francesco Columbro, Eloisa Gelsomino, Anna Maria Giordano, Maria Teresa Mazzitelli, Luisa Milano e Bernadette Stanganelli; mentre, l’accoglienza e la rappresentanza sono state curate dalla docente Antonia Cacciola.
I contributi degli insigni relatori hanno deliziato la nutrita ed entusiasta platea di uditori ed hanno affrontato la tematica de qua in maniera polidimensionale, passando in rassegna l’ambito giuridico, sanitario, scolastico e sociale, attraverso il proficuo coordinamento del Dirigente Scolastico dell’I.C. “Scopelliti-Green”, dott. Giuseppe Eburnea, il quale ha sottolineato la pregnanza della necessaria correlazione e cooperazione tra la scuola, le varie agenzie formative e le istituzioni locali in ambito di valorizzazione e salvaguardia dei diritti dei minori.
L’introduzione è stata affidata alla delicata esibizione dell’ensemble musicale degli alunni dell’I.C. “Scopelliti-Green” di Rosarno diretti dal prof. Antonio Morabito, creando un’emblematica tensione emotiva ed una significativa suggestione.
La prima disamina è stata effettuata dal Procuratore Capo presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, dott. Carlo Macrì, che ha esplicato, esaustivamente, la funzione del giudice minorile nell’ambito dell’esponenziale casistica di abusi, maltrattamenti, violenza assistita, pedofilia, bullismo e cyberbullismo, nonché di abbandono dei minori stranieri non accompagnati – fenomeno emergente nel territorio reggino – ed acclarando che il ruolo del P.M. non è riducibile all’esclusiva rappresentanza della pretesa punitiva della Stato nei reati penali, ma interviene ove sia in gioco un interesse pubblico anche in ambito civile e, soprattutto, a tutela dei minori.
L’accurata trattazione del dott. Domenico G. Raschellà, medico psicoterapeuta presso l’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona di Messina, ha estasiato l’uditorio mediante un incipit correlato al dualismo tra “Psiche” (anima) e “Techne” (arte), al fine di sviluppare il tema dell’identità e delle dinamiche relazionali dell’uomo e del minore di fronte ai mondi tecnologici e digitali intesi come campi di elezione per antonomasia della modernità che “funzionano” ma, nel contempo, condizionano sempre più profondamente il nostro agire e il nostro pensare e devono essere approcciati attraverso il “riposizionamento familiare” fondato sull’autorevolezza, la coerenza e l’orientamento genitoriale nei confronti dei figli e del loro modus operandi.
L’intervento del Dott. Maurizio Piscitelli, Dirigente Tecnico dell’U.S.R. per la Calabria, ha posto, significativamente, l’accento sul ruolo strategico della scuola come contesto formale per eccellenza e sulle peculiarità del rapporto alunno/docente con un suggestivo excursus storico culminato nel riferimento alle “alleanze formative” tra la scuola e l’extrascuola in una prospettiva di continuità verticale ed orizzontale.
Il contesto scolastico come “ambiente per l’apprendimento” (matrice proattiva) è chiamato al fondamentale ruolo di porre in essere un’effettiva prevenzione nell’ottica preponderante della tutela dei minori.
Infine, la docente Daniela Iacopino, in rappresentanza del predetto G.L.I., ha evidenziato che la finalità del convegno protesa ad una prospettiva di ricerca-azione si incanala in una progettualità relativa alla realizzazione di un’idea cooperativa di corresponsabilità e collaborazione tra i vari attori sociali coinvolti e, in tal guisa, i docenti, nella veste di autentici operatori di advocacy, hanno il compito di veicolare istanze di cambiamento ed offrono maggiori condizioni di protagonismo positivo ai minori attraverso forme di partecipazione e democrazia deliberativa, essendo “ad-vocati”, ossia “chiamati in difesa” dei loro alunni in difficoltà.