Peter Pan: “Per un adolescente su tre la morte non esiste, 1 su 5 ci pensa spesso”

Calabria Attualità

Per un adolescente italiano su tre “la morte non esiste e si può rinascere tranquillamente“, mentre per il 45,7% “è una condanna a cui non bisogna pensare“, sono questi i dati dello studio effettuato da Peter Pan Onlus su 500 ragazzi italiani compresi nella fascia di età fra i 14 ed i 17 anni.

I ragazzi sono stati reclutati per divisione di sesso nelle sei più grandi metropoli (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo e Catania) attraverso colloqui telefonici seguendo questo schema:

a) Frequentazione di scuola media superiore

b) Assenza di lutti primari in famiglia

c) Discreta media scolastica

Sono state rivolte tre domande

1) Che ne pensi della morte ?

2) Secondo te la morte è la fine di tutto ?

3) Pensi spesso alla morte ?

Alla prima domanda il 45,7% ha risposto che si tratta “ di una condanna ingiusta”, mentre il 38,3% ha detto che è “ inevitabile” e il 16 % non ha saputo dare risposte certe

LA SECONDA DOMANDA ha fatto registrare una sorpresa : il 33% dei ragazzi ha detto che “ la morte non è la fine di tutto, perché non è nemmeno sicuro che si muoia per sempre “

Abbiamo chiesto a questi ragazzi – ha detto Mario Campanella, giornalista e co-autore con Maria Rita Parsi del libro “ Maladolescenza: quello che i figli non dicono(Piemme edizioni ) cosa significasse per loro questa frase e abbiamo ricevuto la risposta che “ si può rinascere in altre vite o in altre dimensioni “

ALLA TERZA DOMANDA il 22% ha risposto di pensare “ ogni giorno alla morte come soluzione dei problemi”

Per quanto questo aspetto possa far preoccupare – ha aggiunto Campanella- vi è da sottolineare che è pressoché comune a tutti gli adolescenti pensare al suicidio : è un dato che parte dallo Sturm and Drag ed è connaturato proprio a questa delicata fase di transizione

Per il giornalista, infine, “ se c’è qualcosa di cui preoccuparsi è proprio l’atteggiamento ambiguo dinanzi alla fine della vita, continuato ad essere percepito come vago e virtuale”