Confindustria Vibo Valentia: regole e legalità negli appalti
"La realizzazione di un contesto economico che opera secondo regole e rispetto della legalità, è frutto dell’azione combinata di tutti gli attori, sia operatori economici, sia apparato pubblico che governa la gestione della cosa pubblica". E' quanto si legge in una nota di Confindustria Vibo Valentia.
"Tra i servizi e le attività che la Confindustria svolge - continua la nota - assume un particolare ruolo l’interazione con la Pubblica Amministrazione, allo scopo di potenziarne, in senso lato, i rapporti con gli imprenditori che vogliono il rispetto delle regole, senza per questo, essere costretti a sottomettersi alle varie esigenze economiche che rendono il mercato sempre più irregolare.
In merito, specie nel corso dell’ultimo semestre, è stata avviata una importante attività di monitoraggio di bandi e gare per appalti e lavori pubblici, con l’intento di verificarne, su istanza delle imprese aderenti, la loro rispondenza alle previsioni normative. Un lavoro condotto con la dovuta accuratezza ha permesso di inoltrare ad alcuni committenti tra i quali figura la Provincia di Vibo Valentia ed i comuni di Vibo, Drapia, Zaccanopoli, Vazzano, Ionadi, Mileto, Ricadi e Maierato ecc., alcune note contenenti rilievi sostanziali in talune gare bandite dai rispettivi uffici. Tra le principali criticità rilevate spiccano la mancata adozione di prezziari aggiornati, la carenza di analisi dei prezzi, le carenze progettuali che determinano la non immediata cantierabilità delle opere ed in taluni casi anche il mancato deposito presso il Genio Civile dei progetti. In contrasto con quanto previsto dal regolamento del dpr 5/10/2010 n.207 cap. secondo.
Ciò che preoccupa in questa fase, non è soltanto l’irregolarità della documentazione relativa ai bandi emanati dai diversi soggetti e messa a disposizione delle imprese (quando presenti), quanto le risposte pervenute dai responsabili degli Enti che, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno ritenuto che di cattiva prassi si faccia regola e che di mancata applicazione delle regole si faccia consuetudine. Se si vuole far emergere una economia sana, se si vogliono isolare ed emarginare i soggetti che preferiscono operare secondo criteri di dubbia legittimità, è necessario che tutti facciano la loro parte. Non è accettabile un abbassamento del livello di legalità, quand’anche fosse minimo, motivato dalla ipotetica perdita di finanziamenti o peggio ancora, perché in una logica di concorrenza e di mercato, si rilevano ribassi medi di rilevante entità. Non si può far passare per regola imposta dalla pubblica amministrazione, la normale dinamica di mercato che autoregolamenta il libero sistema delle offerte. I ribassi offerti dalle imprese nulla hanno a che fare con l’applicazione delle regole riportate dal codice dei contratti pubblici.È triste costatare che, fino a quando le Pubbliche amministrazioni continueranno a motivare l’adozione di scorciatoie assai discutibili in virtù di ribassi medi riscontrati, a nulla varrà porre in essere controlli di legalità e sarà vanificato il presidio del territorio da parte delle Forze dell’Ordine".