Contribuì alla latitanza del killer Carmelo Barbaro, condannato il medico reggino Francesco Pisano
È stata emessa dal Tribunale di Reggio Calabria una sentenza a carico di alcuni soggetti accusati di aver permesso al killer Carmelo Barbaro di sottrarsi alla giustizia, tra questi è stato condannato a 2 anni e 6 mesi il chirurgo estetico Francesco Pisano.
I giudici hanno condannato solo Pisano, mentre hanno assolto da tutte le accuse gli altri imputati ossia l'infermiera Maria Assunta Condello e lo stesso Barbaro, accusato di aver falsificato la propria cartella clinica.
L'arresto di Carmelo Barbaro risale al 13 settembre del 2009 quando i molitari reggini posero fine alla sua latitanza durata 8 anni. Lo trovarono all'interno dello studio privato proprio del medico Pisano in cui Barbaro si era recato per farsi cancellare alcuni tatuaggi dal petto ed eliminare quindi tutte le tracce possibili che avrebbero permesso una sua identificazione.
Il sicario della cosca De Stefannon aveva voglia di finire in galera. Su di lui pendeva infatti, una pesantissima condanna definitiva a 22 anni e 5 mesi per omicidio, associazione mafiosa e altri reati. L'uomo era stato indicato infatti, da alcuni collaboratori di giustizia come l'esecutore materiale di alcuni degli omicidi commessi nel corso della seconda guerra di 'ndrangheta a Reggio Calabria. Quel 13 settembre del 2009 i Carabinieri avevano atteso pazientemente che Barbaro entrasse nello studio di Pisano, situato nella zona di Ponte della Libertà, quindi, quando hanno avuto la certezza che il latitante non sospettasse niente, sono entrati in azione facendo irruzione.
Oltre al latitante, i Carabinieri arreastarono anche l'infermiera Maria Assunta Condello e lo stesso chirurgo Francesco Pisano. La donna, alla vista dei militari, avrebbe tentato di nascondere la cartella clinica del paziente su cui c'era il vero nome ossia di Barbaro. Alla luce di questa sentenza però, l'unico colpevole del reato di procurata inosservanza della pena è solo il chirurgo Pisano.