Meetup M5S risponde a Wanda Ferro: “Quando il dito indica la luna, lo sciocco guarda il dito”

Catanzaro Attualità

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del Meetup M5S - NonSoloCatanzaro in risposta alle affermazioni fatte dal Commissario della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro:

“«Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito» recita un proverbio di discussa origine. Così, ogni qualvolta che al Commissario della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, viene indicata la luna della rettitudine nella gestione della cosa pubblica, la stessa guarda al dito dell'anti-politica. Le è già accaduto, in passato, per giustificare la nomina del figlio di Michele Traversa nello staff dell'Ente Provinciale o nel replicare ad un articolo, a firma di Gian Antonio Stella, che osava riprenderla per la nomina del proprio amato compagno alla direzione generale dello stesso Ente. Così come è già avvenuto nei nostri confronti, nel mentre ci permettevamo addirittura di chiedere la rimozione del vicepresidente della Sacal, nominato nel management aeroportuale proprio in quota dell'Amministrazione Provinciale di Catanzaro, tratto agli arresti con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa ed estorsione.

La storia si ripete, oggi con l'ennesima nomina, pratica evidentemente non troppo felice dell'ex Presidente, che ritiene normale auto-proclamarsi membro del CdA Sacal, rifugiandosi nei cavilli giuridici, nelle percentuali e nell'ipotetico risparmio per le casse della società aeroportuale calabrese. A proposito di emolumenti e normative, ci può chiarire a quanto ammonta il suo stipendio da ex Presidente e attuale Commissario dell'Ente? Comprenderà bene, che la nostra non è una domanda retorica, quanto piuttosto una disposizione di legge sulla trasparenza che le impone di renderlo pubblico sul sito ufficiale della Provincia di Catanzaro dove, tuttavia, non risulta nessuna traccia. Il fatto non ci sorprende, perché se questi sono gli esempi di buona amministrazione allora preferiamo stare nel campo dell'antipolitica. Effettivamente, cosa ci si può aspettare da chi ha e continua a sostenere come presidente di Forza Italia un pregiudicato come Silvio Berlusconi? Cosa ci si deve attendere da chi è stata fianco a fianco, tessendone costantemente le lodi fino a pochi mesi fa, con un condannato in primo grado come Giuseppe Scopelliti? Come potremmo meravigliarci di queste indignate reprimende da parte di chi non ha espresso una sola parola quando un'intera giunta comunale, da Lei sostenuta, veniva travolta dalla bufera giudiziaria, offendendo una città intera, definita beffardamente “Catanzaropoli”? La responsabilità penale è personale, ne siamo certamente consapevoli, quella politica, invece, richiederebbe maggiore accortezza nel decidere chi frequentare, da che parte stare o, infine, chi nominare, soprattutto in postazione chiave che, magari non comporteranno grosse indennità, ma che comunque garantiscono un'influenza nella gestione dei capitali pubblici.

E veniamo, dunque, alle sue giustificazioni circa la compatibilità di doppio incarico da Commissario Provinciale e membro del CdA della Sacal, vista la quota di partecipazione dell'Ente intermedio catanzarese inferiore al 20%. Si aggrappa ad uno 0,82% di differenza (la quota di partecipazione della Provincia è del 19,18%), eludendo completamente la ratio della norma, di cui all'art. 63 TUEL, chiaramente diretta ad impedire commistioni tra controllati e controllori. Né ci conforta, con tutto il rispetto, apprendere del suo maggior impegno nel poter controllare il CdA della Sacal, visti i suoi precedenti in cui, durante il suo mandato, quattro consiglieri provinciali venivano condannati in primo grado per truffa nei confronti della Provincia di Catanzaro, senza che questa si costituisse parte civile nel corso del processo. Aggiungiamo, infine, che il principio normativo già esposto, quello dell'incompatibilità dei doppi incarichi presso le pubbliche amministrazioni, ha visto un maggiore rafforzamento anche attraverso il decreto legislativo 39/2013, in particolare degli artt. 7, 9 e 12.

Ma non in punta di diritto, che di interpretazioni e diverse applicazioni conta già numerosi precedenti, ma in punta di fatto, rivolgiamo una domanda, questa si retorica, non tanto a Lei, quanto ai nostri concittadini: ritenete giusto ed opportuno che un Commissario Provinciale si auto-proclami presso qualsiasi Ente o società per gestire denaro pubblico elargito dagli stessi Enti?”


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