‘Ndrangheta: arrestato a Castrovillari il latitante reggino Domenico Pepe’
È stato arrestato dai finanzieri della compagnia di Castrovillari Domenico Pepe’, detto “Zio Mimmo”, pregiudicato originario di Rosarno, nel reggino, ricercato da oltre sei mesi e già noto agli ambienti investigativi, quale affiliato ex art. 416 bis del codice penale, in quanto figura collegata alle cosche di ‘ndrangheta Piromalli/Pesce.
L’uomo, in passato, era stato coinvolto nella vicenda dell’estorsione perpetrata ai danni della Medcenter Container Terminal S.P.A., società che gestisce lo scalo merci del porto di Gioia Tauro.
Un blitz fulmineo, quello dei finanzieri, scattato nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, quando sarebbe stata accertata la presenza del latitante all’interno di un agriturismo di Castrovillari.
La complessa operazione, in effetti, sarebbe iniziata nel corso di un normale servizio di controllo del territorio predisposto dal comandante provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, durante il quale i militari avrebbero notato un veicolo con a bordo un soggetto attempato, persona non del luogo, che si dirigeva frettolosamente e con circospezione in una delle strade interpoderali del circondario castrovillarese.
La circostanza avrebbe destato particolare curiosità nei finanzieri che, insospettiti, hanno deciso di far convergere sul posto un’altra pattuglia in borghese con lo scopo di seguire a distanza il veicolo ed individuare dove lo stesso fosse diretto.
In breve tempo i finanzieri sarebbero riusciti ad intercettare l’autovettura sospetta e avrebbero accertato che il veicolo, nel passato, era già stato fermato e controllato da un'altra forza di polizia con a bordo proprio Domenico Pepe’, sempre nell’area del pollino.
Così, con il supporto dei baschi verdi del gruppo di Sibari, sarebbe scattato l’intervento, e all’intero di una delle camere dell’agriturismo sarebbe stato rintracciato il latitante che era stato notato nelle prime ore del pomeriggio, e che era accompagnato da una donna, scopertasi poi essere una stretta parente.
Entrambi, stupiti per l’irruenta ed inattesa “visita”, non avrebbero opposto alcuna resistenza e al ricercato - ormai “ex” - non sarebbe restato che, con grande rassegnazione, ammettere le sue generalità e consegnarsi per essere messo a disposizione dei magistrati del tribunale di Palmi che, con due distinti provvedimenti, ne avevano richiesto la custodia cautelare in carcere al fine di espiare una condanna definitiva, a 1 e 8 mesi di reclusione, per violazione delle misure di prevenzione adottate nei confronti delle persone pericolose per la pubblica sicurezza, nonché l’applicazione della misura restrittiva della custodia cautelare in carcere per reati di truffa aggravata e associazione a delinquere finalizzata alla erogazione di contributi pubblici.
Domenico Pepe’ è stato, quindi, tratto in arresto e condotto presso la caserma, per la compilazione degli atti di rito e, subito dopo, accompagnato presso la casa circondariale di Castrovillari.