Trasporti, Mellace: altri 100.000 km annui sottratti alla provincia di Crotone

Crotone Infrastrutture

“Siamo alle solite. Ecco l'ennesimo scippo consumato ai danni dei Cittadini di questa nostra provincia Crotonese. La Regione Calabria e per Essa l'assessorato ai trasporti, taglia linearmente e per l'ennesima volta, il trasporto pubblico locale della Calabria. - È quanto denuncia in una nota il Consigliere Comunale di Crotone, Domenico Mellace - Altri 100.000 km annui sottratti alla nostra provincia che mettono in discussione il diritto alla mobilità di migliaia di persone e questo nell'indifferenza più totale dell'intera classe dirigente locale, regionale e nazionale.

Nonostante in questi anni si è più volte cercato di spiegare che i tagli lineari colpiscono di più dove già l'offerta di servizio è notevolmente più bassa a causa delle disparità che esistono nella stessa Regione dove, a titolo di esempio, un cittadino della provincia di Cosenza (ma anche di Catanzaro e di Reggio) gode del triplo di bus/km annui rispetto ad un cittadino della provincia di Crotone, si continua ad operare nella stessa direzione.

A parte il fatto che già con il potente ridimensionamento che è in essere nella sanità, un servizio di trasporto efficiente, non solo sarebbe auspicabile, è necessario per garantire a tutti il diritto di accesso alle strutture sanitarie regionali, non si può non notare che qui, nella nostra provincia, comincia ad essere intaccato anche il diritto allo studio se è vero come è vero che, per ridurre di ulteriori 100.000 km il programma di esercizio già risicato, si intaccheranno anche i servizi scolastici.

Non sappiamo al momento, se tali tagli produrranno conseguente ridimensionamento della forza lavoro, ma per certo sappiamo che almeno in prospettiva, ci saranno meno autisti poiché, tale scelta, inciderà sul normale turnover aziendale e questo, per la nostra provincia in particolare, viste le negativissime condizioni socio-economiche, diventa un doppio delitto.

Si fa un appello a tutti affinché questo fatto non passi nell'indifferenza generale poiché a furia di girarci dall'altra parte, mentre in altri posti si guarda all'Europa come patria naturale, da queste parti stiamo sprofondando sempre di più verso l'arretratezza del terzo mondo.”