Vibo: lavori mercato via clarisse, animato dibattito in prefettura
Il Prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, ha presieduto nella tarda mattinata odierna una riunione sulla situazione esistente e l’avvio dei lavori di ristrutturazione per il mercato coperto di via Clarisse da tre anni in attività di emergenza per le difficoltà strutturali e di sicurezza emerse negli ultimi anni.
Erano presenti all’incontro, peraltro sollecitato dalla Cisal, il vice capo di gabinetto Sergio Raimondo, l’assessore comunale ai lavori pubblici Lino Vartuli, il dirigente di settore Filippo Nesci, i dirigenti di servizio Claudio Decembrini e Giuseppe Marino, direttore dei lavori del progetto di ristrutturazione del mercato, il vice comandante dei vigili del fuoco Fabio Giovinazzo, i dirigenti dell’Asp Cesare Pasqua e Pino Paduano, il segretario provinciale aggiunto della Cisal Filippo Curtosi e i dirigenti provinciali Eleonora Cavallaro e Salvatore Franzè, i signori Gregorio Airoldi, Domenico Franzè e Giuseppe Raffaele, questi ultimi in rappresentanza dei lavoratori del mercato.
Ad aprire i lavori Filippo Curtosi che ha posto sul tavolo della discussione i ritardi e l’iter, oltre che i comportamenti, spesso rinunciatari, dell’amministrazione comunale e dei suoi competenti servizi.
Un’accusa senza freno quella del sindacalista di via Luigi Razza che ha colto la circostanza per mettere a nudo tutte le responsabilità emerse nel corso di tre lunghi anni caratterizzati dalla pratica della cultura del rinvio.
I fendenti di Curtosi sono stati, peraltro, diretti alla politica e al personale del comune, messi sul banco degli accusati e rei, conseguentemente, di aver procurato non pochi disagi all’attività dei lavoratori del mercato coperto di via Clarisse.
La seduta si è, però, infiammata quando ha preso la parola il Prefetto Giovanni Bruno che, assumendo in pieno la difesa dei lavoratori e condividendo le forti perplessità espresse in più circostanze dalla Cisal sulla definizione del problema, ha, con ripetuti interrogativi, chiesto di conoscere perché si è arrivati alla condizione odierna quando si potevano benissimo anticipare i tempi d’impegno e superare più agevolmente le difficoltà che si sono frapposte alla realizzazione del progetto di ristrutturazione del mercato coperto.
Il prefetto si è più volte irrigidito sul mancato senso del dovere da parte dei servizi comunali, chiamando alle proprie responsabilità, tra gli altri, il dirigente di settore Filippo Nesci.
Un’analisi attenta sul modo di fare “servizio” quella denunciata dalla massima autorità territoriale di governo che ha tra l’altro evidenziato come diventi sempre più difficile in questo territorio assumersi le più piene responsabilità ed aiutare la popolazione amministrata a superare i più impellenti problemi quotidiani.
Giovanni Bruno ha, poi, preannunciato che sabato prossimo compirà personalmente una verifica dello “stato di salubrità” dell’attività del mercato, minacciando, ove la situazione non rispecchi i requisiti di legge, provvedimenti di sospensione dell’attività.
Una sorta di avvertimento a chi è preposto al controllo del settore.
Considerato che al centro della discussione c’era il problema legato al trasferimento delle attività dei lavori visto che entro il 16 giugno è previsto l’avvio dei lavori di ristrutturazione, il prefetto ha, quindi, intimato all’Amministrazione comunale e per essa agli uffici competenti, la più adeguata soluzione per i problemi che riguarderanno in particolare l’attività della pescheria e della panetteria.
La Cisal da parte sua, ringraziato il prefetto per la concretezza e funzionalità del suo autorevole intervento, ha chiesto di mantenere la data fissata per la consegna dei lavori proprio per non perdere ulteriore tempo.
Infine il dirigente di settore Filippo Nesci rispondendo agli inviti del Prefetto ha assicurato che nelle immediatezze verrà avviata una manifestazione di interesse per l’individuazione dei locali dove rendere possibile l’attività della pescheria e della panetteria anche se per la prima è stata avanzata l’ipotesi di poter superare il problema utilizzando un mezzo mobile adeguato ai requisiti per il trasporto e la vendita del pesce.