Lavoro: vertenza Italcementi, possibilità di uno spiraglio di trattativa
L’azienda si rende disponibile a rivedere il provvedimento, ma solo dopo la convocazione di un tavolo nazionale. Una moratoria di due, tre giorni poi un nuovo incontro la prossima settimana nel tentativo di giocare la carta del confronto su scala nazionale. Il vertice sulla vertenza dello stabilimento Italcementi di Vibo Valentia Marina, convocato stamani in Prefettura, ha dato il miglior risultato possibile vista la ventilata ipotesi di chiusura dell'impianto. Il direttore per le relazioni industriali della Italcementi Silvestro Capitanio, ha illustrato le ragioni della disfatta e ha dichiarato che “In Calabria c’è un impianto in più, uno dei due va chiuso”.
Dopo la comunicazione dell'Italcementi spa, di voler chiudere lo stabilimento di Vibo Marina, che occupa 81 operai e quello di Porto Empedocle, che ne occupa altri 90, ai sindacati e al ministero del Lavoro, i lavoratori si sono mobilitati. Quelli di Vibo Marina, hanno occupato, nei giorni scorsi, la strada provinciale che porta a Tropea. La cementeria di Vibo, ex proprietà Segni, nata negli anni '30, è stata il primo vero insediamento industriale, con l'occupazione di 350 operai, che man mano, con l'avanzare della tecnologia, sono scesi a 80. Gli operai sono intenzionati a non mollare. Non solo perché la cementeria è il simbolo dell'occupazione, ma anche perché si rifletterà sull'economia, che con l'indotto rimane l'unico baluardo della zona costiera vibonese, che era stata definita zona industriale.