Agraria/UniRC: Creatività, produttività, fare rete: ecco la nuova imprenditoria al femminile

Reggio Calabria Attualità

Ancora un tassello interessante si inserisce nel quadro delineato dal ciclo di seminari “Lavorare è un’impresa”, promosso dalla Biblioteca del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Martedì 20 maggio si è svolto un incontro, intitolato “Il volto rosa del verde”, che ha avuto come protagoniste due imprenditrici che ben rappresentano in Calabria la specificità femminile in campo agricolo e agroindustriale: Caterina Malaspina dell’azienda vinicola Malaspina (Melito di Porto Salvo) e Fiorella Restuccia, dell’Azienda Agricola Fiorella (Ioppolo). Introducendo il seminario il Prof. Salvatore Di Fazio ha sottolineato il ruolo sempre più importante assunto dalle aziende agrarie gestite da donne, che oggi ammontano al 30% del totale e che risultano molto più efficienti, in termini di prodotto medio, rispetto a quelle gestite da uomini. Caterina Malaspina esordisce proprio sottolineando questo aspetto: “A volte la distinzione di genere non ha alcun senso nell’attività produttiva. La sottolineatura della conduzione aziendale femminile non ha ragion d’essere se non per una questione di marketing, come per esempio sta accadendo nel mondo del vino. Tuttavia è pur vero che la donna porta un suo approccio e una sua sensibilità che per gli osservatori più attenti finisce per essere facilmente riconoscibile. Una cosa bella, da questo punto di vista, mi è accaduta nel corso di una manifestazione vinicola internazionale dove un assaggiatore tedesco, in una sorta di blind test, ha detto di uno dei miei vini che dal gusto si riconosceva che era fatto da una donna”. Certo, c’è la necessità di contemperare l’esigenza dell’azienda con quella della maternità e della cura della famiglia e dei figli, ma anche riguardo a ciò oggi i ruoli sono intercambiali. “In famiglia ci aiutiamo - dice Fiorella Restuccia - e l’attività che io faccio nel mio laboratorio di saponi artigianali si è sempre alternata, senza troppe interferenze, con la preparazione dei pasti, con la cura della casa e l’educazione dei figli; in casa ci sentiamo compartecipi di tutto e la gestione dell’azienda è come se fosse una declinazione particolare della vita familiare”. A produrre saponi artigianali Fiorella comincia quasi per gioco, provando a realizzarli in casa secondo una ricetta data da una signora del paese. Poi i consigli dei vicini, i suggerimenti della farmacista, l’inizio della produzione e la vendita diretta nei luoghi più impensati: il bar, il tribunale, i mercati locali, fino alla partecipazione alla rete di Coldiretti e di Campagna amica, la vendita on line, la partecipazione a manifestazioni e fiere internazionali. Dalla casa la laboratorio. Così, riprendendo e innovando una tradizione popolare, il sapone realizzato a freddo con l’olio di oliva si arricchisce di nuove fragranze, quelle dei luoghi: calendula, camomilla, mandorla, bergamotto; la confezione accurata aggiunge valore, l’etichettatura ne evidenzia le proprietà, se ne enfatizzano le funzioni terapeutiche e l’uso salutistico, la valorizzazione di prodotti e di sottoprodotti locali. “La campagna per me è venuta dopo – dice Fiorella - con l’esigenza di produrre la materia prima e controllare tutto dal campo alla confezione: così abbiamo piantato gli ulivi, le officinali, mandorli, agrumi....”. Valorizzare le tipicità locali, fare rete, mettere in gioco creatività e dedizione al lavoro. Anche per Caterina è così: “Ho iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia che avevo sedici anni. Papà ha coinvolto tutte e quattro noi sorelle lasciandoci spazio pian piano e così ci siamo abituate a vivere fino in fondo le nostre responsabilità. I nostri vini valorizzano i vitigni autoctoni e sono molto legati alle caratteristiche dei territori dove li produciamo in modo ambientalmente sensibile. Partecipiamo alla rete EUVITE con altri produttori vinicoli calabresi, per ricercare insieme una collaborazione stabile nel miglioramento qualitativo e nella promozione del prodotto vinicolo regionale.

Fare rete, collaborare, in questo settore è vitale e non importa se nella rete, che sta per diventare Consorzio, ci sono imprese grandi come Librandi e piccole come noi. Condividere, collaborare, migliorare la qualità e l’immagine dei vini calabresi è un obiettivo comune che ha un ritorno per tutti”. In questo senso servono anche competenze avanzate, serve studiare, aggiornarsi. “Per questo ho ripreso gli studi di Agraria. Lavoro già e per il lavoro la laurea in sé non mi occorre, ma mi serve migliorare la conoscenza, le competenze. Per questo ho deciso di riprendere a studiare ad Agraria, da persona adulta, e lo trovo fondamentale per raggiungere gli obiettivi imprenditoriali che mi sono posta”. Con questo spirito Caterina partecipa anche ad attività di ricerca sul miglioramento qualitativo delle produzioni vitivinicole nell’area del Cirò, collaborando col Prof. Caridi. Il Seminario è stato anche l’occasione per presentare il volume dei risultati prodotti. Il dibattito con gli studenti e i docenti presenti ha evidenziato non solo i fattori di successo, ma anche le difficoltà che la piccola impresa oggi incontra verso la strada dell’affermazione. I problemi nascono principalmente dalle complicazioni burocratiche, dalla difficoltà a reperire manodopera agricola specializzata; quando si opera in aree marginali i problemi si aggravano per l’assenza di una rete di servizi tecnici e professionali di prossimità, per il marketing, le certificazioni, le consulenze specialistiche.

In conclusione, il Prof. Di Fazio ha presentato il prossimo seminario, quello finale del ciclo, che avrà come relatore la persona più autorevole in Italia sul tema delle piccole e medie imprese. Si tratta proprio di Mister PMI, il dott. Giuseppe Tripoli, garante nazionale per la Piccola e Media Impresa, nonché Capo del Dipartimento per l’Impresa e l’Internazionalizzazione del Ministero per lo Sviluppo Economico. Tripoli sarà in Dipartimento di Agraria la mattina del 28 maggio per tenere un seminario sul tema “La periferia del vasto mondo: l’impresa del Sud e le nuove sfide dell’internazionalizzazione” . Sarà un momento di sintesi, dove poter raccogliere in un confronto comprensivo i diversi temi emersi nei seminari fin qui svolti .