Spogliarelliste straniere costrette a prostituirsi nel "night club"
Spogliarelliste straniere costrette a prostituirsi nel "night club"
Durante la conferenza stampa, svolta nella caserma "Paolo Grippo", i Carabinieri di Cosenza hanno raccontato i particolari dell'operazione che ha portato all'arresto per sfruttamento della prostituzione di Giuseppe Pantusa, 48 anni. L'arresto è scaturito dalla denuncia di una giovane nigeriana di 22 anni costretta a prostituirsi in un noto night club della città: "Le Menadi", situato nei pressi di Città 2000, e sottoposto a sequestro dai militari. Il locale notturno, che risultava censito come un circolo sportivo, era operativo dal gennaio scorso e all'interno lavoravano diverse ragazze, soprattutto straniere, con regolare permesso di soggiorno. Contattate per lavorare come ballerine o spogliarelliste, in realtà, le donne, venivano costrette ad avere rapporti sessuali con i clienti. La giovane nigeriana, a seguito di un rifiuto a prostituirsi, è stata pestata e ha ricevuto un calcio nella zona pelvica, per il quale è ricoverata in ospedale con una prognosi di tre giorni. Da qui la sua decisione di chiamare il 112 per denunciare tutto. I Carabinieri giunti sul posto, hanno trovato del materiale importante che ricostruisce il quadro probatorio dell'accusa, tra cui un registro con le varie competenze spettanti alle ragazze, ma anche un libro con 25 pagine di numeri di telefono di giovani donne, scatole di anticoncezionali e anche molti profilattici usati. Esisteva un vero e proprio listino prezzi: 50 euro per il solo spogliarello privato, 100 euro invece per un rapporto completo con una donna, alla quale veniva riconosciuto il 50% del ricavato. Pantusa è stato tratto in arresto ieri, dopo la conferma delle angherie che le ragazze subivano, supportate dalle testimonianza di altre due giovani donne, una romena e una napoletana. Denunciate a piede libero anche altre due persone, una donna di 32 anni, M.R., che manteneva il registro sul quale venivano annotate anche le consumazioni alcoliche che erano favorite dalla prestazione delle donne, e un altro uomo, M.R., 39 anni, che collaborava con Pantusa. Quello che appare sconcertante è il fatto che ad un pregiudicato, con precedenti specifici per sfruttamento della prostituzione, le autorità amministrative competenti avessero rilasciato le autorizzazioni per aprire un locale. Su questo aspetto faranno luce gli inquirenti.