Ricettazione e detenzione abusiva di armi: arrestato 75enne affiliato alla ‘ndrangheta

Reggio Calabria Cronaca

Ieri sera, i Carabinieri della locale Stazione, hanno arrestato Domenico Femia, pensionato 75enne, in ottemperanza alla revoca del decreto di sospensione dell’ordine di esecuzione per la carcerazione e il ripristino dello stesso, emesso dalla Procura della repubblica di Locri (ufficio esecuzioni penali).

L’uomo che è ritenuto affiliato alla ‘ndrangheta, nello specifico sarebbe legato alla cosca Aquino-Coluccio che opera a Marina di Gioiosa Jonica, dovrà scontare la pena residua della reclusione di 1 anno, 5 mesi e 13 giorni, in esecuzione di una sentenza pronunciata il 13 maggio 2009 dal Gip del Tribunale Ordinario di Locri, confermata il 7 marzo del 2012 dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria (sezione penale) e divenuta definitiva il 13 febbraio di quest'anno.

Il 75enne, che al momento dell’arresto ha accusato un malore e pertanto è stato condotto precauzionalmente in ambulanza presso l’ospedale di Locri, dove si trova ricoverato e piantonato presso il reparto di cardiologia, sarebbe responsabile di ricettazione, detenzione abusiva di armi, detenzione illegale di armi e porto di arma clandestina, reati commessi il 5 settembre del 2008, in Contrada Calcinara di Roccella Jonica dove i Carabinieri, nell’ambito di un servizio finalizzato alla ricerca del latitante Salvatore Coluccio , 47 anni, all’epoca inserito in quello che era l'elenco dei 100 catturandi più pericolosi, durante una perquisizione domiciliare effettuata presso un complesso residenziale di circa mille metri quadri e di proprietà dello stesso Femia, rinvennero un bunker in perfetto stato di manutenzione, costituito da un vano dell'ampiezza di 1,50 metrei di larghezza per 2,5 di lunghezza e 2,5 di altezza, ricavato dietro la parete di un locale adibito a dispensa, e situto al pian terreno, dietro la cucina.

Al manufatto, dotato di corrente elettrica ed impianto d’illuminazione ed aerazione, con all’interno una branda e un materasso, si poteva accedere azionando un congegno meccanico costituito da un cavo d'acciaio che, scorrendo su delle apposite guide, consentiva dal bagno - poco distante - di comandare a distanza l'apertura a scatto della serratura. Nel prosieguo della perquisizione, all’interno della camera da letto, dietro una finta presa elettrica a muro, veniva poi scoperta una pistola semiautomatica marca Beretta, mod. 70, con matricola abrasa, cal. 7,65, perfettamente funzionante, completa di 2 serbatoi della capacità di 8 colpi ciascuno e di 31 cartucce.

Una volta dimesso, l’uomo verrà tradotto presso la Casa Circondariale di Locri dove espierà la pena.