Michele Affidato realizza i diademi della Madonna di Porto
E' stata un giornata di festa e commozione quella della scorsa domenica primo giugno per i fedeli della Madonna di Porto a Gimigliano che, dopo il furto sacrilego dello scorso anno, hanno assistito al sacro rito dell’incoronazione dell'effigie per mano di monsignore Vincenzo Bertolone, vescovo della Diocesi di Catanzaro – Squillace.
Si corona, così, per i fedeli, il sogno di poter rivedere la bella Madonna “di Costantinopoli o di Porto” impreziosita con i suoi nuovi diademi.
Il sogno dei devoti alla Madonna di Porto a Gimigliano si è realizzato grazie all'arte orafa di Michele Affidato: è stato lui a realizzare i diademi e lo spillo che adornano la tela del XVII secolo considerato un'opera “acheropita”, ovvero “non fatta da mano umana”, e custodita nella chiesa madre di Gimigliano.
I due diademi e lo spillo creati dal maestro orafo Michele Affidato, esperto e cultore di arte sacra, sono stati realizzati interamente a mano in oro e pietre preziose con la tecnica dello sbalzo ed elementi microfusi. Nei diademi e nello spillo, che pesano circa 300 grammi, sono stati incastonati zaffiri, rubini taglio cabochon e diamanti.
Domenica erano presenti all’incoronazione il commissario della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro, il sindaco di Gimigliano Massimo Chiarella, il rettore della basilica di Porto Don Erminio Pinciroli, il parroco della chiesa madre don Orlando Amelio, autorità civili, militari, religiose e fedeli provenienti da tutta la provincia di Catanzaro.
Nel ringraziare i fedeli della Madonna di Porto per la stima e la fiducia dimostratagli con l'importante compito affidatogli, Affidato si è augurato “di aver risposto in modo adeguato all'incarico” e ha sottolineato che l'opera “non solo esprime la grande devozione verso la Madonna, ma anche un momento di profonda comunione con la comunità di Gimigliano colpita lo scorso anno dal sacrilego furto dei diademi”.
“L’augurio per tutti – ha concluso Affidato - è che la Madonna possa sempre proteggerci, illuminarci e guidarci in questo momento di cambiamenti epocali e di grandi sacrifici per tutti e donarci la speranza di un mondo migliore costruito sulle solidi basi della pace e dell’amore”.
Una data storica, quella di domenica 1 giugno, per la comunità cristiana di Gimigliano, a 30 anni esatti dal 6 ottobre del 1984, quando Giovanni Paolo II incoronò il quadro nello stadio di Catanzaro, durante la sua storica visita pastorale in Calabria.