Nota dell’ Ance di Vibo Valentia su “stazione unica appaltante”
"In una realtà fragile come quella in cui versa il territorio vibonese, l’emergenza sembra non finire mai, fino a diventare quasi una “normalità”." Lo afferma in una nota Corrado Gennaro delle relazione esterne dell'Ance di Vibo Valentia.
"E così, dopo i numerosi paradossi- prosegue la nota- che quotidianamente scuotono l’intero mondo economico e produttivo, anche gli uffici della SUA (Stazione Unica Appaltante), subiranno inevitabili ritardi che finiranno col pesare enormemente sulle imprese. Tali rallentamenti creeranno disagi non solo alle aziende, ma anche come giustamente sottolinea in un articolo apparso oggi sulla stampa il Sindaco di Spilinga Franco Barbalace, anche ai Comuni; infatti, oltre ai tempi che inevitabilmente si allungheranno per le opere già appaltate, c’è il rischio concreto di perdere quei finanziamenti che potrebbero essere concessi per lavori urgenti, con tutte le conseguenze che da ciò potrebbero derivare, soprattutto in termini di posti di lavoro.
Il superamento della crisi che in altre zone d’Italia si incomincia a intravedere, qui nella nostra provincia è ancora un miraggio e situazioni come quella che, stante la vigente normativa non consente di assegnare nuovi incarichi per uffici così importanti e vitali per l’economia come la sua, acuiscono le difficoltà già esistenti, configurando un quadro di complessità e problematiche, che finirà per soffocare definitivamente il sistema produttivo della nostra provincia. L’auspicio è che il Commissario Mario Ciclosi possa riuscire a coagulare tutte le parti interessate da tale problema, affinchè lo stesso possa essere superato in attesa di una condizione più definitiva, per quanto concerne il funzionamento degli uffici della Stazione Unica Appaltante. I Costruttori Vibonesi come consuetudine, seguiranno e vigileranno con molta attenzione su quelle che saranno le procedure per cercare almeno di arginare il problema, nella speranza che ognuno per le proprie competenze, possa fare fino in fondo la propria parte. Non si può e non si deve accettare- conclude Gennaro - un continuo “status” di emergenza, sperando che le cose cambino o che comunque ci sia qualcuno disposto a farle cambiare per gli altri, serve una scossa forte e definitiva che accomuni le coscienze di tutti per il bene comune, una sinergia che deve protendere al raggiungimento di quegli obiettivi che diano finalmente un volto nuovo e più vivibile al nostro territorio."