Villa Betania: nuovo esposto di Chizzoniti in procura
Quattro pagine ricche di spunti tecnico-giuridici e ben dieci allegati compendiano il terzo esposto-querela depositato nei giorni scorsi presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria coordinata dal Federico Cafiero De Raho dal Presidente della Commissione Vigilanza e Controllo del Consiglio regionale. Aurelio Chizzoniti denuncia "la peculiare condizione psicologica in cui opera la dipendente C.F. alla quale è stata notificata da Villa Betania l'intimidatoria contestazione di “infedeltà'', con chiaro riferimento all'orientamento della stessa a svelare il contenuto delle “segrete carte” del Centro Riabilitativo. La contestazione, che rappresenta la precondizione di quello che appare un ormai vicinissimo licenziamento, si inquadra altresì in una visione armonicamente funzionante con la decisiva testimonianza che la predetta vessata dipendente dovrà rendere giorno 24 giugno innanzi la Magistratura adita dall'ex Direttore amministrativo M.B. anch'egli puntualmente licenziato. È di tutta evidenza - prosegue Chizzoniti - che chi non si allinea alla causa della 'fedele omertà' è condannato a perdere il posto di lavoro così come è capitato anche all'ex Direttore sanitario G.G.
In quest'ottica, il presidente Chizzoniti invoca "tutela per la libertà morale della Signora destinataria di raffinate coartazioni della volontà che perseguono l'evidente obiettivo di ridurla al silenzio su diversi versanti mediante il ricorso alla persuasiva “vis compulsiva” prodotta nei confronti della stessa. In questo contesto si staglia, ormai ingovernabile ed incontenibile, il buco contabile che tale resta indipendentemente dai patetici tentativi volti ad accreditare una diversa realtà essendo ormai inconfutabile che l'ASP n. 5 dal 16 aprile 2013 al 16 maggio 2014 ha emesso mandati di pagamento a favore di Villa Betania per il complessivo importo di 1.741.776,02. E che ciò nonostante: i dipendenti rivendicano ben otto mensilità arretrate; Equitalia pignora l'ultimo mandato di pagamento emesso dall'ASP per 267.000,00 circa; gli oneri previdenziali a favore dei dipendenti non vengono versati; la voragine debitoria quantificabile abbondantemente in oltre due milioni di euro non appare più gestibile per cui è doveroso domandarsi quale possa essere la reale condizione finanziaria dell'Associazione il cui personale garantisce prestazioni di altissimo profilo professionale. Il dramma - sottolinea Chizzoniti - è aggravato dall'incredibile, chiassoso e contiguo silenzio sindacale! Ex plurimis è eloquente quanto ufficialmente comunicato dall'ASP 5 che evidenzia “come specificato dal Servizio Economico Finanziario, le fatture liquidate e non pagate sono riferite a DURC negativo, attesa liberatoria da parte di Equitalia e diversi pignoramenti conto terzi”. Quindi l'ASP ha le carte in regola. Così è se vi pare?".