Indagine Tabula Rasa: emesse 7 ordinanze di custodia cautelare
La Compagnia dei Carabinieri di Petilia Policastro ha eseguito oggi un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 7 persone, emessa dal GIP distrettuale del Tribunale di Catanzaro nell’ambito dell’indagine denominata “Tabula Rasa”.
Come noto, il 22 maggio 2014 gli stessi militari, in sinergia con il Nucleo Investigativo di Crotone avevano eseguito 19 fermi di indiziati di delitto emessi dalla D.D.A. di Catanzaro per associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata ad estorsioni, rapine, spaccio di droga, illecita concorrenza e danneggiamenti.
Oggi, la conferma dell’intero impianto accusatorio e l’esecuzione delle ulteriori ordinanze restrittive in carcere per: Salvatore Comberiati, 55anni, (detto “Sabillino” e già detenuto per le indagini dei Carabinieri Impluvium e Filottete) ; Salvatore Comberiati, di 48 anni (detto “occhi cupo”, già detenuto) ; Giuseppe Scandale (già detenuto per le indagini dei Carabinieri Impluvium e Filottete); Domenico Pace (già detenuto per le indagini dei Carabinieri Impluvium e Filottete) e Giuseppe Pace (già detenuto per le indagini dei Carabinieri Impluvium e Filottete).
Inoltre sono stati posti agli arresti domiciliari Luigi Carvelli (ex assessore al Comune di Petilia Policastro fino al maggio 2013) e Domenico Bruno (quest’ultimo, già agli arresti domiciliari per altra causa).
Sono state confermate le misure cautelari per Francesco Astorino, Giuseppe Ceraudo, Diego Garofalo, Francesco Garofalo, Emilio Lazzaro, Pasquale Manfreda e disposti obblighi di presentazioni alla P.G. per Leonello Astorino (tratto in arresto per l’Operazione Tabula Rasa), Tommasino Ierardi (già ristretto in carcere per l’operazione Impluvium) e Salvatore Vona (già ristretto agli arresti domiciliari per l’Operazione Filottete).
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha, inoltre, dichiarato la propria incompetenza per quanto riguarda la posizione di Marco Astorino, poiché lo stesso risultava minorenne all’epoca dei fatti contestati, rimettendo lo stesso in libertà, come parimenti è stata dallo stesso Giudice ordinata l’immediata liberazione di Carmelo Astorino, Salvatore Astorino, Massimo Carvelli, Giuseppe Garofalo, Domenico Manfreda, Vincenzo Manfreda, Giuliano Mannolo, Vincenzo Teti, Giuseppe Vona. Questi ultimi naturalmente restano indagati per i delitti che gli erano stati inizialmente attribuiti.