Ferrovie. Lettera aperta in risposta al sindaco di Cirò
"Appaiono davvero stupefacenti le dichiarazioni del sindaco di Cirò Marina, Roberto Siciliani, in merito ai disagi che la sua città è costretta a sorbire a causa dei due passaggi a livello di Via Roma e Via Tirone e dei paventati lunghi tempi di attesa durante il transito dei treni, lanciando quindi un’aberrante proposta di chiusura della ferrovia Jonica." Lo dichiara in una nota Vittorio Lascala dell' Associazione Ferrovie in Calabria.
"In un periodo storico - continua Lascala - come quello attuale, durante il quale il rispetto dell’ambiente, unitamente alla crisi economica, rende sempre più forte la necessità di un trasporto pubblico moderno ed efficiente, è davvero incredibile che un amministratore lanci proposte di chiusura di un’infrastruttura che potrebbe rispondere ottimamente a moderne esigenze di trasporto pubblico. Partiamo da un fatto: i due passaggi a livello in oggetto vengono azionati per via remota dal DCO di Reggio Calabria in concomitanza con l’arrivo o la partenza di un treno.
Dal momento in cui il passaggio a livello è chiuso, nel giro di pochi attimi viene aperto automaticamente l’apposito segnale per il transito del treno. L’apertura del passaggio a livello è invece comandata direttamente dal passaggio del treno, tramite un “pedale” posto lungo i binari a breve distanza dal passaggio a livello stesso. Razionalmente parlando, i tempi di chiusura medi di un passaggio a livello si attestano attorno ai 5 minuti, cosa che fa apparire quindi singolare un tempo di chiusura sistematicamente così lungo, se non dovuto ad un guasto od a problemi legati alla circolazione ferroviaria".
"Premesso ciò - aggiunge la lettere - perché il Sindaco si abbassa a simili provocazioni (con l’occasione ricordiamo che “interferire con la viabilità ferroviaria” può essere sinonimo di reato di interruzione di pubblico servizio), anziché alzare la voce, per non dire altro, a favore di un serio potenziamento e miglioramento del servizio ferroviario lungo la dorsale Jonica?
E’ bene ricordare che proprio la ferrovia Jonica è stata bersaglio di un’ulteriore scure di tagli, compresa l’eliminazione del servizio ferroviario tra Lamezia Terme e Catanzaro Lido successivamente “miracolosamente” sventata dalla Regione a seguito delle proteste della nostra Associazione e di molte altre realtà territoriali (anche se ad oggi, secondo giorno di entrata in vigore dell’orario estivo, nessun treno ha circolato sulla trasversale lametina).
C’è tuttavia un'altra cosa che ci sorprende: forse il Sindaco non ricorda di annoverare nel suo Consiglio il sig. Ferdinando Amoruso, autore di numerose battaglie per la viabilità ed i trasporti lungo la fascia Jonica. Ricordiamo, di quest’ultimo, gli incontri e le manifestazioni contro il taglio dei collegamenti a lunga percorrenza, gli incontri presso la sede del gruppo FS Italiane, l’annuncio –rivelatosi poi nullo- della reistituzione dell’Intercity Crotone – Milano, o la sua partecipazione alla manifestazione “Riprendiamo il Treno e le Stazioni” il 16 Febbraio 2013 alla stazione di Crotone, di cui la nostra Associazione è stata tra le promotrici.
Di quell’occasione ricordiamo parole forti di difesa, fatte anche a nome dei concittadini del sig. Amoruso, nei confronti della Ferrovia Jonica, dell’importanza tanto a livello di trasporto regionale che di trasporto a lunga percorrenza, di necessità di potenziamento".
"Ci appare davvero strana e triste - prosegue Vittorio Lascala - una differenza di vedute così estrema tra due membri di un’analoga istituzione: cosa ne pensa Amoruso delle dichiarazioni del suo Sindaco? Dichiarazioni per altro non nuove, dato che già dal 2011 appaiono dichiarazioni dello stesso Siciliani - si chiude nella nota - spinte verso una chiusura della ferrovia Jonica, dichiarazioni celate dietro uno sfogo verso i disservizi causati dai tagli del gruppo FS (continuando a non considerare, lo stesso Sindaco, che il gruppo FS non può essere additato come responsabile dei disservizi nella nostra regione, dato che i servizi Regionali sono in carico alle amministrazioni Regionali e quelli Nazionali, eccetto alcuni casi nei quali comunque non rientravano i collegamenti interessanti la ferrovia Jonica, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti)".
"E’ innegabile - continua - che il servizio ferroviario offerto oggi lungo la ferrovia Jonica sia tutt’altro che al passo coi tempi, data anche la scarsa funzionalità di orari e materiale rotabile, ma ci preme far notare, per l’ennesima volta, che il binario unico e l’assenza di elettrificazione non sono aspetti denigratori per la nostra ferrovia, tutt’altro: esistono linee con le stesse caratteristiche e velocità massime persino dimezzate rispetto alla Jonica (unica linea a trazione diesel in Italia, insieme alla Empoli-Siena, a permettere i 150 km/h di velocità massima) con treni cadenzati ogni 30 minuti, inserite perfettamente nel contesto logistico dell’area geografica di riferimento. Persino, si pensi, piene di brutti e cattivi passaggi a livello.
Esistono anche treni diesel di moderna generazione, capienti e dotati di tutti i comfort oltre che energicamente efficienti. Per vederne un esempio non bisogna andare lontano, basta recarsi a Catanzaro e usare i treni delle Ferrovie della Calabria in servizio tra la città e Lido, consegnati nel 2011".
Se poi si deve impugnare la tesi che la ferrovia rappresenta un muro invalicabile che divide in due i nostri comuni, benissimo, che la si impugni. Ammireremo volentieri - conclude Lascala - il prosperare del traffico veicolare lungo la già malmessa Statale 106, o l’imponente architettura cementizia che verrà quando degli spazi liberati dalla ferrovia sarà fatta incetta (legalmente?) da parte di speculatori e costruttori immobiliari, il tutto ignorando il forte valore aggiunto turistico che attira ogni anno decine di appassionati e curiosi lungo i binari jonici, binari che – e siamo sicuri di essere esenti da ogni contraddizione - non hanno rivali nell’inserirsi nel contesto paesaggistico calabrese. Se è questo che si vuole…"