Lamezia, Berardelli (CasaPound): Il lungomare è un marciapiede nel deserto

Catanzaro Attualità

“Mentre gli amministratori passeranno l’estate fuori città, noi andremo al mare con i cammelli.” “Dopo aver letto della soddisfazione dell’Assessore Piccioni in merito alla Grande Opera che presto sarà consegnata alla città, ossia il lungomare, che dopo ben due legislature e trampolino di lancio di parecchie campagne elettorali, sarà consegnato alla città, ci sarebbe da fare qualche riflessione”. È quanto dichiara Marco Berardelli di CasaPound Italia.

E’ vero, - prosegue - almeno è stato costruito e ne comprendo l’entusiasmo degli amministratori, ma credo che in proporzione alla nostra città, alle potenzialità che il nostro territorio offre, i lametini non possono essere soddisfatti di un marciapiede con qualche bella panchina. Perché di questo stiamo di parlando…

Siamo la città più ambita commercialmente e infrastrutturalmente in Calabria, e invece sentiamo parlare ogni giorno di aziende storiche e non che chiudono i battenti o si trasferiscono all’estero. – Dichiara Berardelli - La colpa non è solo della crisi che questa cattiva amministrazione ne ha alimentato gli effetti, ma gli interventi tampone che si è cercato di fare hanno solo ingrandito la spesa pubblica in modo esagerato senza che nessuno dei cittadini ne traesse qualcosa di buono.

Sì, Lamezia Terme dopo quarantasei anni ha il suo lungomare, ma le condizioni della spiaggia come sono? E quelle del mare ? Che fine ha fatto il famoso piano spiagge che dovrebbe portare economia nella zona marina?

Per Lamezia e i lametini e per le potenzialità del territorio, quanto bella possa essere quest’opera resta l’amara soddisfazione della mediocrità più assoluta, quando comuni dieci volte più piccoli di noi hanno fatto meglio è in minor tempo. Il comune di Lamezia invece, per costruire un bel marciapiede lungo un chilometro e trecento metri, ha impiegato ben nove anni.

Per non parlare poi delle strade che portano al lungomare, quasi simili a delle dune, situato nel deserto più assoluto, senza un lido né attività recettive, ci sembra sempre di più una “cattedrale” nel deserto. - Conclude - Vorrà dire che, mentre i nostri amministratori vanno al mare tra Soverato, Caminia e l’Isola di Dino, noi andremo a mare con i cammelli”.