Maltrattamenti in famiglia: marito violento arrestato a Isola Capo Rizzuto
I Carabinieri della Tenenza di Isola di Capo Rizzuto, nella serata di ieri, hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato di un 46enne manovale, di origine albanese ma domiciliato ad Isola di Capo Rizzuto, resosi responsabile del reato di lesioni personali a seguito di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie convivente.
In particolare, nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri erano intervenuti presso un’abitazione ove era stata segnalata una lite in famiglia. I militari si sono portati sul posto constatando la veridicità dell’informazione e trovando la vittima ancora impaurita e tremante, che mostrava loro i segni visibili dell’aggressione subita, successivamente giudicati guaribili dal pronto soccorso dell’Ospedale di Crotone in 7 giorni.
La donna, dopo aver ricevuto le cure del caso, è stata accompagnata presso la caserma dove ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai militari. La donna ha raccontato che i comportamenti violenti sarebbero iniziati una settimana fa, ovvero da quando avrebbe iniziato a lavorare come badante. Il marito avrebbe infatti assunto un comportamento molto possessivo e geloso, costringendola ad avvisarlo telefonicamente ad ogni suo spostamento.
Proprio ieri pomeriggio la donna dopo aver terminato di lavorare alle ore 14.00 circa, ed essere giunta a casa, avrebbe trovato il solo figlio minore ad attenderla poiché il marito sarebbe andato a prenderla sul posto di lavoro. Dopo qualche minuto il marito sarebbe rientrato in casa ed avrebbe iniziato a picchiarla violentemente, poiché rea di non essersi fatta trovare sul posto di lavoro.
Lo stesso la avrebbe colpita con pugni e schiaffi sul corpo ed in viso, utilizzando anche il manico in ferro di una scopa. La donna avrebbe tentato di sottrarsi alla furia del marito, venendo però raggiunta, afferrata per i capelli e trascinata in bagno ove lo stesso avrebbe continuato a picchiarla incurante della presenza del figlio minore.
L’arrestato, su disposizione dell’autorità Giudiziaria, è stato tradotto presso l’abitazione di alcuni parenti agli arresti domiciliari in attesa della convalida.