Regionali, Caligiuri (Idv): “Il centro sinistra eviti le guerre intestine”
“Se andiamo avanti di questo passo, tra polemiche, sgambetti ed imboscate varie, rischiamo davvero che i calabresi non ci capiscono più”.
E quanto afferma, in una nota, il segretario regionale di Italia dei Valori Mario Caligiuri, che ieri ha incontrato a Roma il segretario nazionale del partito Ignazio Messina, per fare il punto sull’intricata situazione politica calabrese.
“Non passa giorno -prosegue la nota- che all’interno del centrosinistra calabrese non si registrino commenti, esternazioni e dichiarazioni che hanno il solo obiettivo di intorbidire le acque per far “saltare” le primarie ed imporre un candidato alla presidenza della Regione scelto da pochi all’interno di qualche segreteria di partito.
C’è addirittura chi, pur rappresentando la Calabria ai massimi livelli nazionali, anziché preoccuparsi della nomina del nuovo commissario regionale della sanità calabrese e di impedire a Scopelliti di continuare a partecipare alle riunioni dell’Esecutivo, si trastulla chiedendo le dimissioni dei consiglieri regionali, ignorando o facendo finta di ignorare che lo scioglimento del Consiglio regionale sia già avvenuto dopo le dimissioni del presidente della Regione comunicate il 3 giugno scorso in Consiglio e che le norme elementari che regolano le elezioni regionali impongono al presidente facente funzioni, Antonella Stasi, di indire nuove elezioni non prima del 45° giorno e non oltre il 90° da quella data”.
“Per quanto ci riguarda –aggiunge Caligiuri- non ci lasceremo trascinare in guerre intestine e personalistiche che non giovano al centrosinistra e alla Calabria.
Ribadiamo con forza il valore positivo della celebrazione delle primarie già convocate per il 21 settembre prossimo e rinnoviamo la richiesta di una riunione allargata urgente fra quanti (partiti, movimenti ed associazioni civiche) si riconoscono nel centrosinistra per definire con chiarezza quanto c’è da definire”.
“I calabresi –conclude il segretario regionale di IdV- attendono da noi un programma di cambiamento reale, che abbia al centro il lavoro e l’occupazione, la realizzazione di nuove infrastrutture di collegamento rapido con il resto del Paese, un utilizzo virtuoso dei fondi comunitari, l’affermazione dei diritti, la difesa della legalità e della trasparenza e, soprattutto, la rottura di vecchi e nuovi trasversalismi che, per troppo tempo, hanno impedito alla Calabria di diventare una regione “normale” in cui costruire un futuro migliore e diverso per noi e per i nostri figli”