Regionali: Pacenza su contatti intercorsi tra Alfano e Renzi

Calabria Politica
Salvatore Pacenza

“Spero che le parole del ministro Alfano, circa la perentorietà in novembre delle elezioni regionali calabresi, mettano fine a una querelle che ha già il sapore di campagna elettorale”.

Così il presidente della III Commissione Sanità Salvatore Pacenza in merito ai contatti intercorsi tra il ministro all’Interno Angelino Alfano e il presidente del Consiglio Matteo Renzi sulla vicenda Calabria.

“Certi proclami – commenta l’onorevole Pacenza – che in queste settimane vengono pronunciati con sistematica insistenza da parte di molti colleghi e politici in generale, non trovano poi conseguenzialità nella certezza dei fatti. Le forze moderate della Calabria che, hanno governato in questi oltre 4 anni alla Regione, hanno il dovere di portare a compimento tutte le procedure avviate a livello amministrativo per non arrecare danno sia ai cittadini, che a chi vincerà le prossime elezioni e quindi dovrà governare. La Calabria non può più permettersi di perdere ulteriore tempo per riparare alle mancanze commesse da passate gestioni. Ad esempio, entro il 22 luglio prossimo occorrerà trasmettere all’Ue l’intera programmazione dei 3,5 miliardi provenienti dai Fondi comunitari. Ricordo che da queste risorse dipende il futuro del lavoro, dell’agricoltura, dell’ambiente e delle infrastrutture in Calabria. Ecco perché vanno approfonditi nella maniera più consona possibile. Per quanto riguarda invece la modifica allo Statuto e la nuova legge regionale noi ci sentiamo di rivendicare davanti alla Corte costituzionale la bontà di questi provvedimenti. Non mi si venga a dire, però, che stiamo cincischiando per rinviare la data delle elezioni. Perché noi stiamo operando affinché l’avvicendamento con la nuova Legislatura regionale non sia traumatico. Spesso è proprio chi sta seguendo tali vicende da vicino (e conosce quindi la necessità di adottare alcune decisioni del consiglio in merito a scadenze precise) che si abbandona alla mistificazione e al populismo nelle dichiarazioni pubbliche. C’è inoltre chi continua a fare demagogia spicciola sulla cinghia finanziaria costituita dal Patto di stabilità che blocca molte iniziative della Regione. Se non si riparte dall’onestà intellettuale e dalla bontà dei programmi queste elezioni saranno destinate a produrre un acerrimo scontro tra i due poli maggiori con un conseguente infoltimento degli astensionisti e dei movimenti antagonisti e reazionari. La Calabria merita invece un governo stabile e solerte”.