Ferro: “I parlamentari si mobilitino per il Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria”
“Occorre che l’intera deputazione parlamentare calabrese, senza distinzione di schieramento, si opponga al progetto del Governo Renzi di sopprimere il provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria in Calabria”.
E’ quanto afferma il Commissario straordinario della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, che prosegue: “La razionalizzazione del sistema non può passare per la cancellazione dei più importanti presidi di sicurezza sul territorio. Va assolutamente scongiurata l’ipotesi contenuta nello schema di decreto del presidente del Consiglio per l’introduzione del regolamento di organizzazione del Ministero della Giustizia, che prevede l’accorpamento dei Provveditorati regionali di Calabria e Basilicata a quello della Puglia, senza neppure chiarire se gli uffici di Catanzaro resteranno come sede distaccata, o se tutte le strutture dipenderanno dal Provveditorato di Bari, che diventerà un macro-provveditorato che non solo comporterà gravi difficoltà logistiche, quanto soprattutto farà venire meno la preziosa funzione di prossimità con gli istituti e i servizi penitenziari, oltre che l’indispensabile rapporto di cooperazione istituzionale sul territorio che negli anni ha consentito di valorizzare tutte quelle efficaci attività di natura non semplicemente custodiale.
Il progetto del Governo ha già provocato la reazione dei sindacati della Polizia penitenziaria e della dirigenza, che ricordano giustamente che il sistema penitenziario costituisce nel suo insieme una struttura dello Stato deputata a contribuire al mantenimento della sicurezza pubblica ed è quindi parte integrante delle strutture di sicurezza del Paese. Quando il presidente Renzi è venuto in Calabria e ha esortato i calabresi a condurre in prima persona la battaglia per l’affermazione della legalità, non pensavamo che quell’affermazione sarebbe stata soltanto il preludio ad un totale disimpegno del governo nei confronti della Regione sul fronte della sicurezza e della giustizia. Insomma, una sorta di “ è un problema vostro, vedetevela da soli”. I continui tagli alle strutture giudiziarie e delle forze dell’ordine, la totale disattenzione verso la richiesta di potenziamento degli organici degli uffici giudiziari, la soppressione di importanti presidi del territorio, restituiscono la sensazione di un Governo che sta disertando quella battaglia per la sicurezza e la legalità che, con le parole, dice di voler condurre”.