Confindustria :“Insieme per ripensare l’attrattività della Costa degli Dei”
“Abbiamo il dovere di ripensare il sistema turistico della Costa degli Dei”, con questo obiettivo il Consiglio Direttivo della Sezione Turismo di Confindustria Vibo Valentia, ha avviato una sessione di lavoro per individuare e successivamente aggredire le criticità che emergono dall’analisi della situazione in cui versa il tratto di costa vibonese.
"Tra gli elementi negativi, emergono - aggiunge Confindustria - la generale riduzione delle tariffe di soggiorno che diventano quasi non remunerative; la riduzione del numero di visitatori e della durata media di soggiorno; l’indice di gradimento che si concretizza in bassa e media stagione ed infine l’abbassamento della qualità media del visitatore.
Tali criticità sono da un canto il frutto di una pluriennale dissennata incapacità politica di elaborare efficaci strategie di promozione e commercializzazione del “prodotto Calabria”, dall’altro dalla protratta incuria prestata agli attrattori turistici che hanno fatto della permanenza in Calabria una suggestiva quanto emozionante esperienza per un target assai ampio di viaggiatori.
Il Consiglio Direttivo ritiene che - anche se fossero in ottime condizioni ed è sotto gli occhi di tutti, che non sia così - risulterebbero comunque inefficaci le sole potenzialità espresse dagli attrattori storici della nostra costa, ovvero la fruizione delle bellezze naturalistiche, paesaggistiche e soprattutto della risorsa mare.
È tempo di destinare gli sforzi collettivi nell’individuazione di nuovi attrattori che tengano conto principalmente della valorizzazione degli “asset” storici, basti pensare all’ottenimento di “vele” o “bandiere” che significherebbe di fatto risanare il tratto di costa vibonese rendendolo realmente godibile alla balneazione, all’individuazione ed al riconoscimento di “siti di interesse” attraverso la valorizzazione del patrimonio storico/culturale con il supporto ed il coinvolgimento del FAI e di Italia Nostra, la creazione di un circuito di qualità della ricettività che preveda l’adozione di una carta dei servizi al turista (certificata da marchi di qualità o attestazioni espresse da valutatori indipendenti internazionali) e l’integrazione dei differenti prodotti turistici di cui dispone il territorio (gastronomia, benessere, cultura, religione, sport, ecc.).
Diviene imperativo lavorare concretamente ad una pianificazione strategica complessiva, capace di utilizzare strumenti operativi efficaci quali la sottoscrizione di partenariati tra pubblico e privato per il migliore utilizzo delle risorse europee; la pianificazione concordata dei tributi locali destinati al miglioramento complessivo dell’attrattività del sistema turistico e la costituzione di reti d’imprese.
Crediamo che tutto ciò - chiude la nota - debba avvenire mettendo a sistema i contributi che possono provenire sia dai soggetti Istituzionali, in primis i Sindaci dei comuni ad alta intensità turistica, che invitiamo ad adottare, in sinergia con gli operatori turistici, Piani Turistici d’Area Sovracomunali, sia dal coinvolgimento fattivo di partners privilegiati quali Diocesi, CONI, Slow Food, AIAB ed associazioni ambientaliste."