Cariati, il sindaco: “Le strisce blu sono misure anti caos per migliorare la gestione degli spazi pubblici”
“Le strisce blu esistono dappertutto in Italia. Non è affatto una questione di cassa ma risponde all’esigenza di una gestione più ordinata degli spazi pubblici. Sì alle critiche costruttive, no alla polemica demagogica. Per il degrado e la sporcizia sulla tratta adiacente la zona ferroviaria il Comune non ha competenza in merito. Sono state diffidate più volte le Ferrovie ad intervenire. A questo punto l’Amministrazione Comunale interesserà la Procura della Repubblica”.
Così risponde il sindaco Filippo Sero alle diverse segnalazioni pervenute in questi giorni rispetto a “misure che non sono state inventate a Cariati e che ovunque misurano il livello di civiltà e di democrazia urbana di una comunità.
La misura adottata è certamente nuova per Cariati, pertanto è normale che possano intervenire modifiche o adeguamenti concordati, sempre se necessari, aderendo alle reali esigenze avanzate. La cosa importante è che la finalità pubblica non venga menomata, tanto meno dal voler far prevalere interessi particolari. Stiamo semplicemente rispondendo, così come si fa nella maggior parte dei comuni italiani, alla necessità di una gestione più ordinata degli spazi pubblici. Alla marina, ad esempio, c'è un numero più che sufficiente di parcheggi disponibili ma che risultano inutilizzati a causa della pessima abitudine di voler parcheggiare sempre e comunque in zone più centrali. Soprattutto d’estate, con l’elevata affluenza di turisti, regolamentare con soste a pagamento gli spazi pubblici rappresenta, quindi, un doveroso momento di regolazione del traffico a beneficio di tutti: residenti e ospiti.
“Grazie alla nuova regolamentazione delle soste a pagamento chiunque avrà necessità di fruire dell’Ufficio Postale alla marina o di recarsi in Ospedale avrà adesso molte più possibilità di trovare parcheggio che prima non erano affatto garantite dal parcheggio selvaggio caotico e molto spesso pericoloso per gli automobilisti e i pedoni”.