Nucera (NCD) risponde a Sgarbi sul trasferimento dei Bronzi
“L’Expo 2015 in programma a Milano dal prossimo maggio dovrà essere l’occasione per rilanciare e valorizzare l’intero Paese, e perché no, anche la Calabria con le sue bellezze naturali, enogastronomiche e culturali, a cominciare dai Bronzi di Riace che sono e devono restare nella loro sede naturale del Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria”. E’ quanto afferma il Segretario Questore del Consiglio regionale on. Giovanni Nucera all’indomani della proposta lanciata dallo storico dell’arte Vittorio Sgarbi che ha definito le due statue greche “ostaggio della ‘ndrangheta”.
“Altro che trasferimento – sancisce Nucera - per il quale “va assolutamente respinta la logica perversa, ormai sempre più di moda, di una Calabria che è sempre e solo ‘ndrangheta. Siamo stufi oltre ogni limite di queste convinzioni che non fanno altro che aggravare uno stato di difficoltà di una Regione fatta da persone per bene, già logorata da tanti altri problemi anche per colpe della ‘ndrangheta. Sulla inamovibilità dei Bronzi, ricordo al prof. Sgarbi – prosegue Nucera – che c’è un preciso pronunciamento del Ministero per i Beni culturali, attraverso la Soprintendenza archeologica della Calabria, che avverte sulla estrema fragilità delle due statue e la loro assoluta intrasportabilità. Spiace che sia proprio uno storico dell’arte del calibro di Vittorio Sgarbi a mettere in rimettere in discussione una disposizione così tassativa”.
“Da una voce autorevole come quella di Sgarbi, che è stato sindaco di Salemi, da profondo conoscitore della realtà meridionale, dato che è anche più volte venuto in Calabria a chiedere voti, forte della sua competenza ci saremmo aspettati, invece, un gratuito sostegno alla promozione turistica della Calabria, sfruttando persino quelli che sono definiti i ‘luoghi simbolo’ del potere mafioso di questa martoriata terra, come il Santuario di Polsi, il parco archeologico di Medma a Rosarno, Locri Ephizephiri, che potrebbero essere tappe di un tour turistico da completare proprio al Museo Nazionale di Reggio Calabria, e dunque davanti ai Bronzi di Riace, che rappresentano la sintesi più autentica di una Calabria legata alla propria storia, alla propria cultura, ad una società dove la democrazia, la legalità e leggi di indiscutibile modernità sono state la base di una civiltà, quella della Magra Grecia, che è diventata modello nel mondo moderno”.
“Non c’è nessuna ‘prevaricazione mafiosa’, come afferma Sgarbi, nel pretendere la stabilità territoriale dei Bronzi di Riace, che sono sì un bene dello Stato, ma sono affidati alla promozione e valorizzazione degli Enti locali calabresi con cospicui finanziamenti per campagne di comunicazione per mantenere sempre alti la loro visibilità ed il loro valore. Persino il Consiglio regionale, di cui mi onoro di far parte – conclude Nucera – ha impedito, attraverso la realizzazione del laboratorio di restauro a palazzo Campanella, costato decine di milioni di euro, un trasferimento dei due guerrieri in un anonimo e irraggiungibile laboratorio ministeriale. Una scelta che ha evitato l’oblio di due opere uniche ed irripetibili di cui l’umanità intera deve essere orgogliosa”.