Nuova dimensione territoriale del sistema camerale calabrese

Crotone Attualità

Le associazioni datoriali di categoria della provincia di Crotone, le parti sociali e le RSU, che hanno costituito un tavolo provinciale per affrontare il tema della riorganizzazione del sistema camerale regionale, invitano l’Unione Nazionale, il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Calabria, Unioncamere Calabria e le altre consorelle regionali a tenere nella dovuta considerazione gli effetti di lungo periodo della nuova organizzazione territoriale.

In particolare si ritiene che l’individuazione di una nuova dimensione regionale del sistema camerale debba tenere conto delle specificità dei singoli territori, della riorganizzazione delle aree vaste e dell’impatto sui costi.

In tale ottica non v’è dubbio che la dimensione ottimale regionale sia legata alla presenza di una sola camera di commercio. Tale soluzione è quella che consente di realizzare le economie di scala e la conseguente riduzione dei costi nonché il mantenimento dell’attuale dislocazione territoriale.

Resta comunque fondamentale che il modello di aggregazione tenga conto delle tecnologie di comunicazione e di lavoro da remoto ed on-line attualmente esistenti, della distribuzione della gestione operativa dei servizi interni e delle funzioni associate ex Legge 580/93 su più sedi camerali. Questo al fine di evitare l’accentramento di attività in una unica sede operativa in modo da garantire i livelli occupazionali dei singoli territori e limitare la mobilità del personale da una sede all’altra solo ai casi di istanze di parte. Per tali scelte localizzative e funzionali è da tener conto, inoltre, delle dotazioni patrimoniali delle singole Camere e della necessità di mantenere prossimi alle utenze tutti i servizi e le funzioni – attuali e future - proprie degli enti camerali. Sarebbe eccessivamente oneroso per le imprese l’allontanamento dei servizi, considerata la particolare morfologia regionale e le carenze infrastrutturali che rendono complessi anche gli spostamenti minori.

Nello specifico, è fondamentale corredare il modello di aggregazione in modo tale che siano assicurati: quote di rappresentanza nel Collegio e nella Giunta non solo per settore economico ma anche per territorio al fine di garantire la rappresentatività territoriale in un’ottica di perequazione dei fabbisogni di sviluppo; schemi obbligatori di programmazione in bilancio della spesa per interventi economici tali da assicurare che la spesa venga allocata effettivamente nei diversi ambiti territoriali che sono stati aggregati. La verifica dell’allocazione della spesa sui diversi territori risponde all’esigenza di mantenere come obiettivo istituzionale della nuova Camera aggregata lo sviluppo equo dei sub-sistemi economici locali in un’ottica di coesione economica generale. Prossimità dei servizi alle imprese.