Ultimo ciak calabrese per il film di “Cetto La Qualunque”
"Una dimostrazione di amore e di affetto nei confronti della Calabria" così Antonio Albanese definisce 'Qualunquemente', il film le cui riprese in territorio calabro sono terminate ieri. È previsto per oggi in Toscana, l'ultimo ciak della pellicola, prodotta da Fandango per Rai Cinema. Nel pomeriggio di ieri a Scilla si è concluso il lavoro delle macchine da presa che hanno registrato la storia dell'imprenditore calabrese corrotto che torna dopo un periodo trascorso fuori dall'Italia per ragioni facilmente intuibili e decide di ''salire in politica'' per contrastare alle elezioni l'avversario De Santis che promette legalità. Parlando con i giornalisti reggini ha Albanese, ha spiegato il suo amore per i dialetti e quindi per il personaggio di Cetto La Qualunque. L'attore milanese dalle origini siciliane definisce il suo personaggio chiarendo che non si tratta di una parodia. Tra gli sceneggiatori del film con Albanese e il regista Giulio Manfredonia c'è anche uno ''zampino'' calabrese doc, Piero Guerrera, originario di Palmi. Continuando a parlare del film Albanese racconta ancora di aver voluto rappresentare un carattere di politica nazionale.