Villirillo (Marco Polo): “Analizzare le esigenze del territorio per programmare la sanità”
“Prendiamo atto e condividiamo in toto la dichiarazione, apparsa sulla stampa, a firma di Benedetto Proto, già Presidente del Consiglio Provinciale, con la quale ha rimarcato, la necessità di potenziare il reparto di oncologia ed attivare la radioterapia all’ASP di Crotone. Pur nutrendo stima nei confronti di Proto, non possiamo, però, esimerci dall’esprimere le nostre considerazioni al riguardo, imputando, in ambito regionale, la responsabilità di alcune scelte sbagliate allo schieramento di centrodestra, di cui è autorevole esponente anche Proto”. E’ quanto afferma Rosario Villirillo, presidente dell’associazione Marco Polo.
“A Crotone e nel suo comprensorio, la sanità, nonostante alcune figure eccellenti che però non sono valorizzate nell’interesse sia della stessa azienda sanitaria che dell’utenza, versa in uno stato comatoso. I provvedimenti dell’ex governatore Scopelliti hanno prodotto un effetto devastante sui pochi presidi sanitari che, fino a poco tempo fa, garantivano servizi e cure all’intero territorio provinciale. Né qualcuno può nascondersi dietro il dito perché la politica crotonese è presente nelle stanze dei bottoni della Regione Calabria con rappresentanti che sono espressione dello stesso territorio. Quindi, è inutile versare “lacrime di coccodrillo”, specie da parte di coloro che, fino a qualche giorno fa, millantavano interventi che sì sono arrivati, ma nella direzione opposta a quella da loro stessi annunciata. Le loro sono state, purtroppo, promesse da “marinaio” e, così, all’interno dell’assise regionale è venuta meno, da parte loro, la prerogativa di difendere e tutelare il “diritto alla salute” nel nostro territorio che, oggi, dopo le scelte sciagurate di una classe politica incapace e miope, non è più garantito”.
“Ci preme evidenziare che la Marco Polo ed altre note associazioni non profit, alcuni mesi orsono, hanno tenuto una conferenza stampa, molto sentita e partecipata, per illustrare la sentenza emessa dal tribunale di Milano, che ha condannato Syndial al risarcimento del danno ambientale, causato al territorio Crotonese, per una somma pari a 56 milioni di Euro, nonché per sensibilizzare la politica locale a destinare parte del risarcimento sia per il risanamento della discarica di Fondo Farina che per il potenziamento del reparto di
oncologia, evitando così agli stessi malati i “viaggi della speranza” fuori regione. Le tante difficoltà connesse alla malattia le possono testimoniare soltanto gli stessi malati e le loro famiglie, sui quali gravano i costi delle cure. Eppure, in Calabria esistono alcune strutture d’eccellenza che la politica non intende valorizzare, come il Tommaso Campanella, forse perché non garantisce tornaconti personali alla stessa che, così, costringe i malati oncologici (52 mila) a gravissimi disagi, mandandoli in giro per l’Italia”. “Naturalmente, questo disservizio non comporta soltanto costi per le famiglie degli ammalati che si curano fuori regione ma, anche e soprattutto, per il sistema sanitario calabrese, costretto a rimborsare milioni e milioni di euro ad altre aziende sanitarie. È evidente che la classe politica ha condotto la nostra Regione in una condizione di sottosviluppo nonché di isolamento non solo geografico ma anche economico e culturale.
Di certo, non possiamo non esprimere un giudizio a dir poco negativo sulla politica crotonese che, come ha denunciato pubblicamente la Cgil, “non ha saputo difendere né tutelare questo territorio, oggi dovrebbe chiacchierare di meno e riconoscere tutte le proprie responsabilità per avere abbandonato e lasciato al proprio destino questa comunità”.
Ma, soprattutto, sosteniamo che la politica non è riuscita nemmeno ad intravvedere le enormi possibilità che si potrebbero aprire e realizzare per alcune centinaia di medici e paramedici. Peraltro personale di cui c’è bisogno. Quindi, con una sanità così fallimentare, nel Crotonese non possiamo che augurarci, con rammarico, che ben venga il privato, con la speranza di avere una sanità più qualificata e dedita alla cura e tutela della salute dei cittadini.
Per concludere, nelle regioni del Nord, evolute culturalmente e civilizzate, il piano di politica sanitaria viene programmato ed attuato unitariamente da più soggetti (classe politica, sistema sanitario regionale, sindacati, associazioni in rappresentanza dei malati) per garantire un servizio efficiente e realmente equo. È importante, quindi, prima analizzare i bisogni del territorio, poi essere in grado di promuovere azioni ed interventi mirati per dare risposte adeguate ed efficaci”.