Turismo in crisi, Trento: “Serve aeroporto a Sibari”
“La drammatica fotografia di questa stagione turistica 2014, già miseramente finita per gli operatori commerciali, per tutti gli attori territoriali impegnati nel settore e più in generale per le attese di sviluppo di quest'area, suscita rabbia ed impone a tutti la necessità e l'urgenza di esigere e di rivendicare che non si perda altro tempo per la realizzazione a Sibari dell'aeroporto della Provincia di Cosenza”. É quanto sostiene l'assessore provinciale al governo del territorio Leonardo Trento sottolineando l'ormai insostenibile ed intollerabile gravità dei danni economici e dei ritardi storici imposti alla Sibaritide, una delle aree più produttive e potenzialmente attrattive della Calabria, da un gap infrastrutturale, subìto come primo handicap dalle popolazioni locali e sul quale la classe politica deve non solo riprendere il filo ma tentare tutte le strade per arrivare ad una soluzione efficace e veloce.
“Non possiamo permetterci un'altra sola stagione come questa. Non è possibile che già nello scorso weekend del 23-24 agosto spiagge, piazze, strade ed esercizi commerciali delle nostre località risultavano quasi deserte: uno spettacolo desolante, triste e che rappresenta soltanto la punta dell'iceberg di una crisi economica ma anche di appeal di questa terra, aggravato esponenzialmente da un isolamento che non possiamo più accettare. Alla Sibaritide ed al Pollino, alla Provincia di Cosenza ed all'intera Calabria serve - continua - uno scalo aeroportuale destinato a normalizzare, rispetto alle nostre destinazioni turistiche, il concetto stesso di distanza. Non avremo mai alcuna seria occasione di sviluppo turistico se le nostre località, seppur ricche di potenzialità, patrimoni e marcatori identitari capaci di concorrere su scala globale, resteranno ad oltre 2-3 ore di distanza dagli unici aeroporti disponibili. In queste condizioni - prosegue l'assessore provinciale - non c'è partita: o politica ed istituzioni considerano questa infrastruttura come l'unica via d'uscita dall'isolamento e dalla crisi oppure non converrà più a nessuno perseverare in nessun settore produttivo: da quello agrumicolo a quello turistico a quello artigianale e culturale.
Il progetto - aggiunge - c'è così come ci sono i fondi e le reti imprenditoriali private interessate ad investire su questa leva strategica di sviluppo sostenibile. Sarebbe dunque inconcepibile un ulteriore ritardo della politica alla quale deve competere, senza alcun tentennamento, il saper rivendicare a tutti i livelli quella che non è mai stata e non è una richiesta territoriale. L'Aeroporto a Sibari restituirà, infatti, dignità e cittadinanza ad un'intera regione ed ad una parte intera di Mezzogiorno, tutto l'arco ionico da Taranto a Reggio Calabria, al quale è stato negato, in tutte le sue forme, il diritto fondamentale alla mobilità. La Repubblica deve sanare una ferita storica rimasta sempre aperta e mettere le nostre cittadinanze in eguali condizioni di concorrenza col resto del Paese e dell'Europa. Su questa priorità restiamo impegnati ed in prima linea, senza se e senza ma, affinché la prossima Giunta Regionale se ne occupi sin da subito”.