M5s Rende:" Il Sindaco Manna prenda distanza da dichiarazioni suoi sostenitori innegianti al Duce
"La politica deve avere una sua etica, soprattutto in questi tempi dove la sovresposizione mediatica e “social” dei suoi protagonisti - o presunti tali - fa guadagnare quei pochi minuti di celebrità da bruciare rapidamente sull'altare della banalità."Lo si legge in una nota del M5s di Rende.
"E’ di ieri un articolo - si legge ancora - apparso su “il Garantista” che dà notizia della deriva fascista di sostenitori del Sindaco di Rende attestati anche da filmati pubblicati su Facebook. E, a vedere i popolari video sul più celebre dei social network, si va oltre il semplice cattivo gusto: cene comuni e assiduità di presenza da clima di segreteria nel “Laboratorio Civico” di Manna non possono valere il silenzio su comportamenti talmente deprecabili.
Diventare una specie di celebrità “de noantri” su Facebook con un filmato in cui l'assurdo prende le distanze dalla decenza, in un contesto in cui si inneggia al fascismo più deleterio, non può essere sdoganato dall'aver fatto campagna elettorale per l'attuale Sindaco di Rende. Il Sindaco Manna e tutti gli altri componenti del “Laboratorio civico” e dell’attuale maggioranza al governo cittadino, dovrebbero pubblicamente prendere le distanze da persone che mettono in atto tali vergognosi, prima che penalmente rilevanti, comportamenti: fare apologia del fascismo in Italia è reato!
Il Movimento 5 Stelle di Rende è preoccupato dalla deriva xenofoba e vetero-fascista che trasuda la performance in video, evocatrice degli anni più bui vissuti dalla società italiana nel secolo scorso, quando il sonno della ragione e la viltà di un popolo ammaliato da squallidi imbonitori ha permesso l'oltraggio della democrazia da parte di un becero totalitarismo di provincia. Un totalitarismo che pure vide una copertura interessata da parte di certi intellettuali, di padroni del vapore e di una classe dirigente timorosa delle conseguenze dell'affrancamento dall'indigenza delle classi sociali subalterne.
Non saremo complici, - conclude la nota - neppure involontari, della propagazione di una nuova barbarie: neanche per scherzo..."