Maiolo (PD): “La nuova legge elettorale mette a rischio la governabilità della Regione”
Il consigliere regionale Mario Maiolo, a proposito della Legge elettorale regionale con la quale la Calabria andrà al voto nei prossimi mesi e le cui modifiche sono state approvate nella seduta di giovedì scorso dal Consiglio regionale:
“La nuova Legge elettorale regionale è stata approvata con il solo voto favorevole della maggioranza di centrodestra. La minoranza di centrosinistra non ha partecipato al voto, sostenendo che, a campagna elettorale avviata, non si cambiano le regole del confronto democratico, e ha presentato una proposta per ripristinare la legge elettorale già sperimentata nelle elezioni del 2010.
Il Presidente del Consiglio Regionale, con un’interpretazione discutibile, non ha nemmeno posto in votazione la proposta della minoranza dando il via libera, appunto a maggioranza, all'approvazione della legge elettorale. Quest’ultima individua tre circoscrizioni elettorali, coincidenti con le province di Reggio Calabria e Cosenza e la vecchia provincia di Catanzaro che include le province di Vibo Valentia e Crotone; prevede il premio di maggioranza per garantire al Presidente eletto l'elezione del 55% dei consiglieri della propria coalizione e fissa la soglia di sbarramento al 4% per le liste associate in coalizione mentre per queste ultime vige la soglia dell' 8%.
Nella stessa giornata, la conferenza dei presidenti dei gruppi ha audito alcuni lavoratori LPU e uno di questi, rivolgendosi ai consiglieri regionali, ha avuto modo di dire: "Oggi voi approvate la legge elettorale, ma noi non mangiamo con la legge elettorale, abbiamo bisogno di risposte concrete, abbiamo bisogno che sia garantito il nostro diritto al salario di lavoratori". Quel lavoratore, inconsapevolmente, ha detto una triste verità che va oltre le sue parole: questa legge elettorale non garantirà la governabilità del Consiglio Regionale e, quindi, la capacità di dare le risposte ai cittadini.
E’ una legge, quella approvata dall'attuale maggioranza di centrodestra, che mette a rischio la governabilità della Regione poiché la distribuzione dei seggi che essa determina disegna una situazione in cui lo scarto tra i 17 seggi della maggioranza e i 13 della minoranza si presta ad oscillazioni tali da poter condurre la maggioranza ad essere facilmente ricattabile.
Un solo “spostamento”, per fare un esempio, di 3 consiglieri renderebbe il Governo della regione instabile e condizionato. Data la presumibile frammentarietà del quadro politico e l’elevata litigiosità delle parti in campo, una tale opportunità potrebbe creare una situazione d’ingovernabilità che paralizzerebbe la Regione in un momento in cui, più che in passato, la Calabria ha bisogno di stabilità, pianificazione, programmazione e soluzione di problemi urgenti e non differibili.
E’ per questo ulteriore motivo che l’ipotesi di un Governo di Responsabilità regionale si fa largo e si rafforza nella misura in cui solo una nuova fase politica per la Calabria, di piena assunzione di responsabilità, può farsi carico e risolvere i gravi problemi che affliggono i calabresi: il lavoro, il precariato, la sanità, le emergenze ambientali tra i primi e più urgenti.
La possibilità di dare queste risposte si allontana sempre di più, specie se si insiste nei confronti divisivi nei partiti, nelle coalizioni e tra le coalizione. Oggi il gioco democratico tra le parti è sterile quanto inopportuno alla presenza di una crisi sociale, economica e politica senza precedenti. Occorre lavorare politicamente alla costruzione della prospettiva di un Governo di responsabilità che nasca dall’impegno di tutti i soggetti economici, sociali e politici della Regione per la redazione di un Programma operativo, concreto e realizzabile.
Un Governo che sfrutti le esperienze positive di chi ha lavorato nelle istituzioni conducendo spesso a risultati straordinari il proprio contributo e che può esprimere un cambio di passo politico e amministrativo di cui la nostra Regione ha estremamente bisogno collegandole in modo fruttuoso alle forti potenzialità innovative delle giovani classi dirigenti.
Un Governo che, come purtroppo potrebbe succedere, non sia vittima di ricatti e tentennamenti, di rimpalli di responsabilità e risse politiche, laddove la tensione sociale tra i calabresi è alta e le risse, quelle vere, possono scoppiare da un momento all'altro. Abbiamo il dovere di garantire e promuovere la pace sociale e lo sviluppo, abbiamo la responsabilità morale, concessaci dai cittadini ed elettori, di assolvere al nostro ruolo politico con responsabilità e correttezza”.