Spaccio di droga nei pressi delle scuole, sgominata banda di pusher
Avrebbero spacciato sostanze stupefacenti nella città ed in particolare nei pressi degli istituti scolastici. Con questa accusa la Polizia di Catanzaro ha eseguito 9 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile con il coordinamento della Procura della Repubblica del capoluogo, avrebbero permesso di sgominare una banda di pusher, fra cui anche persone di origine nordafricana, che spacciavano a giovani assuntori i quali a loro volta e sotto le pressanti richieste degli spacciatori, si erano visti costretti in diverse circostanze a rubare gioielli di famiglia che poi rivendevano per procurarsi il denaro necessario all’acquisto dello stupefacente acquistato.
h 14:19 | La droga, secondo quanto accertato, erano venduta anche nei pressi delle scuole e per chi non pagava partivano minacce e ritorsioni. Agli arresti domiciliari è finito Domenico Canino, 20 anni, ma gia' noto alle forze dell'ordine; con lui anche Farid Hamdi Farid, marocchino di 20 anni, anch'egli già noto e Ahmed Gamra, 24 anni, pure marocchino. Eddine Saif Dhif, tunisino di 27 anni che è sfuggito alla notifica del provvedimento perchè si trova in Francia.
L'ordinanza con l'obbligo di dimora a Catanzaro è stata notificata, invece, a Giuseppe Carmeli, 31 anni, mentre l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria riguarda Houssem Khemissi, 21 anni, tunisino; Lorenzo Scozzafava, 21 anni, studente universitario di Catanzaro; Giusepppe Ferri, 33 anni, di Catanzaro; Piero Caroleo, 21 anni, anch'egli di Catanzaro.
Ad Ahmed Gamra è contestato anche il reato di tentata estorsione, viste le minacce ricostruite nei confronti di un giovane che non era riuscito a pagare lo stupefacente. I pusher avrebbero rifornito una clientela di giovani appartenenti alla Catanzaro "bene", non disdegnando di ricorrere a metodi estorsivi per riscuotere i crediti di droga maturati con i loro clienti.
E quando i giovani, di età compresa tra i 15 e i 25 anni, non riuscivano a pagare le dosi, venivano spinti a rubare gioielli nelle rispettive abitazioni, per poi versarli ai "Compro Oro" sparsi in citta' pur di reperire il denaro necessario a saldare i propri debiti di droga, costretti dalle violenze cui li sottoponevano i loro spacciatori. Come ha spiegato il capo della Mobile, ROdolfo Ruperti, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Catanzaro, sono state alcune mamme a rivolgersi alla polizia. Dopo il primo arresto di Canino, in particolare, sono partite una serie di segnalazioni da parte di altre madri.
I poliziotti della sezione antidroga, guidati da Ruperti, hanno avviato allora una serie di intercettazioni e di attività investigative, ricostruendo i ruoli dei singoli soggetti. Un'indagine durata meno di un anno, da giugno 2013 ad aprile 2014, perché, come ha evidenziato il capo della Mobile, "il fenomeno era diventato allarmante". Le indagini hanno permesso di Individuare anche le piazze della cessione: dai soliti giardini di San Leonardo, alla fermata dei pullman davanti al tribunale, quindi villa Trieste, il parco della biodiversita', via Carlo V e un parco giochi vicino ad una scuola. (AGI)