Traffico di droga a Catanzaro: i nomi degli arrestati
L'operazione "Doppio canale", portata a termine dalla squadra Mobile di Catanzaro, guidata da Rodolfo Ruperti, interessa complessivamente 31 persone, per le quali i sostituti procuratori Pierpaolo Bruni e Vincenzo Capomolla della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro avevano chiesto l'emissione di provvedimenti restrittivi. Il gip Livio Sabatini ha accolto le tesi investigative per 25 soggetti, due dei quali risultano ancora irreperibili. La custodia cautelare in carcere è stata disposta nei confronti di: Salvatore Caserma, 65 anni, di Catanzaro; Vittorio Gentile, 38 anni, di Catanzaro; Vittorio Nicoletta, 31 di Catanzaro; Nuccio Berlingieri, 32, di Catanzaro, già detenuto; Nino Passalacqua, 37, di Catanzaro, già detenuto; Gaetano Muscia, 48 anni, di Tropea; Rocco Pasqualone, 43, di Gioia Tauro; Giovanna Calciano, 49, di Matera, già detenuta. A loro si aggiungono le due persone ancora irreperibili. Agli arresti domiciliari sono finiti: Valentino Biamonte, 33 anni, di Catanzaro; Antonio Giorgianni, 34, di Catanzaro; Enzo Lamanna, 38, di Catanzaro; Carmine Mauro, 35, di Catanzaro; Giuseppe Procopio, 30, di Catanzaro; Rocco Stranieri, 32, di Catanzaro; Giuseppe Zaffino, 35, di Catanzaro; Ivan Corapi, 37, di Catanzaro, già detenuto; Nicola Passalacqua, 50, di Catanzaro, già detenuto; Domenico Ruga, 55, di Monasterace; Maurizio Citraro, 50, di Catanzaro; Emanuele Iannazzo, 31, di Lamezia Terme. L'obbligo di firma è stato, invece, disposto nei confronti di: Renato Marcello, 53 anni, di Zagarise; Sergio Marino, 37, di Simeri Crichi; Emanuele Nicoletta, 23, di Catanzaro. Calciano, Caserma, Gentile, Muscia, Nicoletta, Pasqualone, Citraro, Giorgianni, Ruga e Zaffino, sono accusati di traffico di sostanze stupefacenti, mentre gli altri sono ritenuti autori di una serie di reati di spaccio.
Le due distinte organizzazioni criminali dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti a Catanzaro, con interessi e ramificazioni in provincia di Reggio Calabria e Vibo Valentia, avevano accordi anche in Puglia e Basilicata. L'operazione "Doppio canale", portata a termine dalla squadra mobile di Catanzaro, ha permesso di smantellare i due gruppi. Il primo, guidato da Gaetano Muscia, 48 anni, di Tropea, vicino alla cosca Mancuso di Limbadi, con i canali di approvvigionamento a Gioia Tauro, grazie a Rocco Pasqualone, 43 anni, ritenuto un esponente di spicco delle 'ndrine del Reggino; il secondo gruppo, con al vertice Salvatore Caserma, 65 anni, di Catanzaro, Vittorio Nicoletta, 31 di Catanzaro, e Valentino Biamonte, 33, di Catanzaro. Per questa organizzazione, la droga arrivava dal versante jonico Reggino, grazie all' interessamento di Domenico Ruga, 55 anni, di Monasterace. Le indagini hanno permesso di ottenere riscontri su centinaia di casi di spaccio di droga, prevalentemente cocaina. Per una delle persone coinvolte, attualmente irreperibile, e' stato anche possibile formulare l'accusa di vendita illegale di dieci bombe a mano e armi da guerra, con il materiale che non è stato recuperato, ma esistono intercettazioni chiare e univoche. Inoltre, Nuccio Berlingieri, 32 anni, di Catanzaro, e Nino Passalacqua, 37 anni, di Catanzaro, risultano indagati per furto aggravato ed estorsione per un caso di "cavallo ritorno" ai danni di una persona a cui era stata sottratta l' autovettura. Nel corso dell'operazione, e' stato tratto in arresto in flagranza di reato anche Valentino Biamonte, 33 anni, di Catanzaro, trovato in possesso di circa 190 grammi di marijuana.
Le indagini | sono state avviate dalla squadra Mobile nel 2007 e hanno permesso di effettuare, durante lo sviluppo investigativo, numerosi arresti in flagranza e diversi sequestri di cocaina, marijuana e hashish. Il questore di Catanzaro, Vincenzo Roca, ha sottolineato nel corso della conferenza stampa che "la Calabria forse avrà ritardi in molti settori, ma rimane leader negli stupefacenti". Il procuratore capo, Vincenzo Antonio Lombardo, ha aggiunto che "è stato messo ai margini un buon gruppo di soggetti che non potranno più nuocere ai nostri giovani. Abbiamo colpito due organizzazioni completamente autonome che partono dal rifornimento di sostanze stupefacenti che poi finisce sul territorio non solo calabrese. Tra i due gruppi esistono, comunque, contatti tra alcuni intermediari". Anche il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli ha espresso la propria soddisfazione per i risultati raggiunti: "La parte interessante di questa operazione - ha detto - riguarda Gaetano Muscia, legato ad elementi di assoluto spicco della criminalità Vibonese". Borrelli, ricordando che le indagini sono state avviate nel 2007, ha aggiunto che "abbiamo recuperato l'arretrato che, quando ci siamo insediati, era di tre anni, con fascicoli che attendevano di essere iscritti. Attualmente, oltre alla registrazione in tempo reale, nel 2011 abbiamo definito circa mille procedimenti in più di quanto ne sono stati introitati". Per il capo della Mobile, Rodolfo Ruperti, la soddisfazione di avere disarticolato i due gruppi criminali, dimostrando che "lo spaccio di droga in città non e' solo un monopolio dei rom, ma ci sono organizzazioni del posto che si organizzano".