Droga: operazione “Doppio canale”, 6 condanne e 7 assoluzioni

Catanzaro Cronaca

Si è concluso con sei condanne parziali - a pene comprese fra 3 e 1 anno e mezzo di reclusione - e sette assoluzioni totali il processo a carico di tredici imputati coinvolti nell'operazione antidroga della Squadra mobile e della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro denominata "Doppio canale". La sentenza è stata emessa questo pomeriggio dai giudici del tribunale collegiale di Catanzaro, cui il pubblico ministero aveva chiesto tredici condanne, a pene comprese fra i 5 ed i 24 anni e 6 mesi di reclusione.

I giudici, alla fine, hanno condannato: Salvatore Caserma a 3 anni e 6 mesi di reclusione, divieto di espatrio e ritiro della patente per 1 anno; Antonio Giorgianni a 1 anno e 6 mesi e 4.500 euro di multa; Vittorio Gentile a 2 anni e 6.000 euro; Nicola Passalacqua a 2 anni e 6.000 euro; Valentino Biamonte a 1 anno e 6 mesi e 4.500 euro; Gaetano Muscia a 1 anno e 6 mesi e 4.500 euro, ma tutti sono stati contestualmente assolti da parte delle accuse contestate. Completamente assolti, invece, Giovanna Calciano, Damian Fialek, Rocco Pasqualone, Maurizio Citraro, Enzo Lamanna, Berlingieri Nuccio, Passalacqua Nino. Per altri cinque imputati dell'operazione Doppio canale, che hanno scelto in precedenza il rito abbreviato, il giudice dell'udienza preliminare ha emesso, lo scorso 12 aprile, altrettante condanne a pene comprese fra i 6 anni e gli 8 mesi di reclusione.

Il blitz "Doppio canale" è stato portato a termine all'alba di giorno 11 gennaio 2012 per sgominare due organizzazioni criminali dedite ad un fiorente smercio di sostanze stupefacenti a Catanzaro, e con affari e collegamenti in provincia di Reggio Calabria e Vibo Valentia, ed accordi anche in Puglia e Basilicata. Solo ad alcuni imputati, però, è stato contestato il traffico di stupefacenti, mentre gli altri rispondevano di singoli episodi di spaccio. Dall'inchiesta antidroga, secondo quanto reso noto dagli investigatori, sono emersi collegamenti dei gruppi malavitosi ricostruiti con il clan Mancuso di Limbadi e con soggetti vicini alla cosca dei Piromalli-Ruga del Reggino. Le indagini, avviate nel 2007, hanno permesso di effettuare numerosi arresti in flagranza e diversi sequestri di cocaina, marijuana e hashish. (AGI)