Droga: processo “U cinese”, una condanna e sei assoluzioni

Catanzaro Cronaca

Una condanna e sei assoluzioni sono state decise oggi dal tribunale collegiale di Catanzaro nei confronti di sette imputati coinvolti nell'inchiesta antidroga della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro denominata in codice "u Cinese". I giudici (presidente Adriana Pezzo, a latere Barbara Fatale e Francesco Illiano) hanno inflitto una condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione e 19.000 euro di multa, oltre all'interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena, e il divieto di espatrio e il ritiro della patente per un anno, a Domenico Rizza, che è stato contestualmente assolto per alcuni capi d'accusa. Completamente scagionati da ogni contestazione, "per non aver commesso il fatto": Antonio Donato, Aurelia Chianese, Alessandro Foglia, Felice Foglia, Ettore Greco, Costantino Lionetti.

Il pubblico ministero, aveva invece chiesto condanne per tutti, a pene comprese fra 22 e 6 anni e mezzo di reclusione, e la richiesta più severa era stata proprio nei confronti di Rizza, ma il tribunale ha piuttosto condiviso le tesi dei difensori degli imputati (tra gli avvocati impegnati Eugenio De Luca, Emma Izzi, Aldo Truncè, Luigi Ciambrone, Gregorio Viscomi, Vittorio Platì). Si chiude così il giudizio di primo grado per sette imputati dell'operazione "u Cinese", mentre per molti altri di loro il procedimento è già in fase avanzata. Uno in particolare, Danilo Lo Scavo, ha patteggiato subito un anno e due mesi di reclusione, mentre per altre 19 persone i giudizi abbreviati si sono conclusi, il 29 marzo del 2012, con due assoluzioni e 17 condanne (comprese fra 14 e 2 anni di reclusione) che poi, in sede di giudizio d'appello, il 13 febbraio scorso sono state 6 confermate, 8 scontate, e 3 ribaltate in assoluzioni. Il blitz scattò all'alba del 2 marzo 2011 tra Catanzaro, Roma, Napoli e Latina per l'esecuzione di un'ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari.

Nell'inchiesta, portata avanti dai Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro per un anno e mezzo, si ipotizzò l'esistenza di associazione per delinquere dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana nell'area catanzarese, napoletana e del basso Lazio, per un periodo compreso tra il dicembre 2006 ed il febbraio 2009. Il sodalizio malavitoso, secondo le accuse, sarebbe stato diretto da quattro persone, primo fra tutti il catanzarese dal cui soprannome, "U Cinese" appunto, ha preso il nome il blitz, e cioè Sergio Rubino, 34 anni, di Catanzaro, e poi ancora Domenico Rizza, 55 anni, di Catanzaro, ed i coniugi Biagio Chianese, 39 anni, vigile del fuoco, e sua moglie, Ida Pirozzi, 37 anni, entrambi della provincia di Latina. Loro e gli altri indagati sarebbero stati parte di due gruppi criminali che gestivano un rilevante traffico di sostanze stupefacenti nel comune di Catanzaro e nei centri limitrofi, rifornendosi dalla piazza napoletana. (AGI)