Droga: processo “U cinese”, confermate in appello 6 condanne
Otto condanne scontate, tre ribaltate in assoluzioni, e sei confermate. Si è concluso così il giudizio d'appello per diciassette imputati coinvolti nell'inchiesta antidroga della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro denominata in codice "u Cinese", che scelsero il rito abbreviato. Al termine della requisitoria, il sostituto procuratore generale di Catanzaro, Eugenio Facciolla, aveva chiesto alla Corte d'appello di Catanzaro (presieduta da Maria Vittoria Marchiano') di lasciare immutata la pronuncia emessa il 29 marzo scorso dal giudice dell'udienza preliminare distrettuale, Emma Sonni, nei confronti delle persone che furono condannate, le uniche per le quali è stato promosso il giudizio di secondo grado dai rispettivi difensori (quel giorno, infatti, altri due imputati furono completamente assolti).
I giudici, però, hanno confermato solo le condanne di: Francesco Aiello a 2 anni e 8 mesi di reclusione e 12.000 euro di multa, Francesco Donato a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro, Gennaro Foglia a 6 anni, Stefano Rubino a 8 anni, Marco Riccelli a 7 anni, Vincenzo Domanico a 6 anni e 4 mesi. Pene ridotte per: Sergio Rubino, da 13 anni e 10 mesi di reclusione a 12 anni; Biagio Chianese e Ida Dirozzi, per entrambi da 14 anni e 4 mesi a 12 anni e 8 mesi; Luigi Ciccarelli, da 7 anni e 8 mesi a 6 anni e 8 mesi; Salvatore Paciullo, da 9 anni a 8 anni 4 mesi; Michele Sodaro, da 8 anni e 8 mesi a 8 anni 4 mesi; Cristian Franzi, da 4 anni e 4 mesi a 4 anni; Nicola Tavano, da 8 mesi e 3.000 euro a 6 mesi 2000 euro con pena sospesa. Completamente assolti, invece, Cinzia De Vuono, che aveva avuto 1 anno e 4 mesi di reclusione; Mariano Walter Forbitti, che aveva avuto 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Rhama Ungano, che aveva avuto 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro.
Il blitz denominato "u Cinese" scattò all'alba del 2 marzo 2011 tra Catanzaro, Roma, Napoli e Latina per l'esecuzione di un'ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari. Nell'inchiesta, portata avanti dai Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro per un anno e mezzo, si ipotizzo' l'esistenza di associazione per delinquere dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana nell'area catanzarese, napoletana e del basso Lazio, per un periodo compreso tra il dicembre 2006 ed il febbraio 2009. Il sodalizio malavitoso, secondo le accuse, sarebbe stato diretto da quattro persone, primo fra tutti il catanzarese dal cui soprannome, "U Cinese" appunto, ha preso il nome il blitz, e cioè Sergio Rubino, 34 anni, di Catanzaro, e poi ancora Domenico Rizza, 55 anni, di Catanzaro, ed i coniugi Biagio Chianese, 39 anni, vigile del fuoco, e sua moglie, Ida Pirozzi, 37 anni, entrambi della provincia di Latina.
Loro e gli altri indagati sarebbero stati parte di due gruppi criminali che gestivano un rilevante traffico di sostanze stupefacenti nel comune di Catanzaro e nei centri limitrofi, rifornendosi dalla piazza napoletana, come dimostrerebbero ampi riscontri ottenuti dai militari con intercettazioni, pedinamenti e appostamenti, arresto di corrieri, nonché il sequestro complessivo - in cinque diverse attività - di poco meno di 100 chilogrammi di hashish. Il 23 gennaio del 2012 l'udienza preliminare per gli altri otto imputati che non hanno chiesto l'abbreviato si è conclusa con un patteggiamento e il rinvio a giudizio di sette persone per le quali è in corso il processo dibattimentale.(AGI)