Risveglio civile: caos sanità, annullate visite specialistiche

Reggio Calabria Salute

"Da qualche giorno, segnatamente subito dopo l'insediamento del nuovo Commissario per il rientro del debito sanitario in Calabria, parecchi cittadini, che hanno prenotato da mesi visite specialistiche presso l'Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli e nelle strutture ambulatoriali dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, vengono richiesti di non presentarsi perché le attrezzature diagnostiche "sono guaste".E' quanto si legge in una nota dell'associazione Risveglio Civile per Reggio.

"Sono anche avvisati - si legge ancora - dell'obbligo di ricominciare da zero le procedure di prenotazione presso il numero verde, il che preannuncia altri mesi di attesa. Accade anche che i pazienti vengano mandati via dalle strutture dopo essersi presentati alle ore e giorni previsti per gli accertamenti diagnostici, la maggior parte clinicamente indifferibili.

Pazienti anziani, con gravi patologie, appartenenti alle fasce più deboli e a rischio, non riescono a sapere neanche quando questi guasti "improvvisi" saranno riparati. Un'accurata indagine dovrebbe accertare tempi e modalità con cui costosissime macchine si guastano o restano inutilizzate, anche attraverso le fatture delle ditte impegnate nella manutenzione.

Nel mentre questa gravissima negazione del diritto alla salute va segnalata allo stesso Commissario sanitario (e, una ennesima volta, al procuratore della repubblica), andrebbe sottolineato che lo stesso Commisssario potrebbe disporre che il personale dipendente o convenzionato non venga remunerato per tutto il periodo in cui il servizio, cui è tenuto, non viene regolarmente erogato: non si può immaginare che i soggetti che stanno sul libro paga del Servizio Sanitario pubblico siano pagati per non effettuare indefinitamente le prestazioni per cui hanno rapporti con Azienda Ospedaliera e Azienda Sanitaria.

I cittadini di Reggio - conclude la nota - e della Calabria devono in modo civile ma energico protestare contro questo trattamento da dittatura del terzo mondo. Pagano già profumatamente ogni mese con decurtazioni nelle loro magre buste paga le colpe della malamministrazione sanitaria: non è tollerabile che debbano ulteriormente pagare sulla propria pelle."