Tra Badolato e Stalettì le riprese del docu-film con il percussionista Rashmi Bhatt
Tabla indiani e chitarre battenti, mantra e canti in vernacolo. Insomma, uno straordinario esperimento musicale, tra tradizione e innovazione, sta prendendo vita proprio in questi giorni in Calabria, seguendo un originale percorso espressivo. Stiamo parlando del documentario che il famoso percussionista Rashmi Bhatt (già in tour con la regina del pop, Shakira) sta girano dallo scorso giovedì 2 ottobre tra Stalettì e Catanzaro.
Il filmato, diretto da Francesco Pungitore e prodotto dalla Mondial Video, con la collaborazione tecnica di Alberto Ragozzino e Rosario Gioitta, si intitola “Musica per la Pace”. Originali contaminazioni di suoni, panorami mediterranei e sessioni dal vivo di pura libertà creativa attraversano la complessa sceneggiatura che Pungitore ha disegnato, ispirandosi ai grandi profeti della nonviolenza: il Mahatma Gandhi e San Francesco d'Assisi. Protagonisti non secondari del docufilm, della durata di circa un'ora, il gruppo folk dei Cerseyo, alcuni membri dei Parafoné e le belle modelle Rabab Alhian, Simona Muccari e Giusy Maranzano.
L'idea di base della produzione è che nell'incontro sempre vivo tra diversità, fusioni di culture e di linguaggi, possa nascere una nuova strada per l'umanità, in un'era così caotica e indecifrabile come quella della globalizzazione. E in effetti, Rashmi Bhatt e i bravi artisti calabresi che hanno aderito al progetto, hanno creato una vera e propria poesia in musica, all'insegna del dialogo tra i popoli e le civiltà più lontane. «Nella musica si nasconde il segreto per abbattere qualsiasi confine, per sanare ogni discriminazione» ha rimarcato Rashmi Bhatt di fronte alle telecamere di Rai Tre che ha seguito una fase delle riprese presso il Grand Hotel Paradiso di Catanzaro Lido.
«Sono convinto che questo progetto possa insegnare molto – ha sottolineato Francesco Pungitore, giornalista e studioso di filosofia che vive da alcuni anni tra Roma e Catanzaro - perché la musica oltrepassa i limiti della parola e avvicina, senza mediazioni dialettiche, le anime delle persone. Perché lanciare questo messaggio così impegnativo proprio dalla Calabria? Perché questa terra è sempre stata, storicamente, un crocevia eccezionale di incontro e confronto, un laboratorio esemplare di pace e tolleranza». Tra i più convinti sostenitori dell'iniziativa, l'imprenditore Giovanni Sgrò, promotore del progetto culturale “Naturium”, Giovanni Paradiso, titolare dell'omonimo albergo, l'Accademia Yogananda Satsanga, guidata dalla yogacharya Gayatri Mata, e l'agenzia di moda e spettacolo Service Management di Monica Minervini.