Settore immobiliare. Scoperta un’evasione fiscale da 1,9 milioni di euro
I finanzieri di Crotone hanno concluso una verifica fiscale nei confronti di una società di persone, constatando una omessa presentazione della dichiarazione dei redditi per il periodo d’imposta 2008, annualità nella quale l’impresa avrebbe conseguito elementi di reddito per quasi due milioni di euro. L’azienda è stata individuata grazie all’analisi di rischio effettuata dal Nucleo Speciale Entrate della Guardia di Finanza di Roma, e dalla quale sarebbe emersa l’incongruenza tra i “negozi giuridici oggetto di registrazione” e l’assenza delle dichiarazioni fiscali.
La società, originariamente operante in Brianza, subito dopo aver effettuato la cessione di un opificio industriale ad una società immobiliare di Milano, avrebbe trasferito la propria sede in un paese della provincia di Crotone dove, peraltro, non è avrebbe mai svolto alcuna attività. Contestualmente, avrebbe ceduto delle quote del capitale sociale, con l’ingresso di due nuovi soci i quali non avrebbero esibito alcuna documentazione contabile a seguito dell’avvio dell’attività ispettiva delle Fiamme Gialle pitagoriche, dimostrando un ruolo che gli investigatori ritengono di meri “prestanome” e che non avrebbero “mai assunto un ruolo attivo nella gestione operativa e finanziaria della società”.
I due soggetti, in questo modo, si sarebbero addossati le responsabilità amministrative dell’omessa presentazione della dichiarazione che avrebbe dovuto evidenziare un reddito derivante appunto dalla vendita dell’immobile. Gli stessi sono stati così anche segnalati all’Autorità Giudiziaria di Crotone, perché ritenuti responsabili dei reati penali-tributari di omessa presentazione della dichiarazione ed occultamento delle scritture contabili.
Sotto la direzione ed il coordinamento della Procura, le indagini proseguiranno per l’individuazione delle responsabilità degli amministratori di fatto. È stato proposto all’Ag anche il sequestro per equivalente, finalizzato alla confisca, di beni o disponibilità dell’indagato fino a concorrenza dell’imposta presumibilmente evasa.