Luciani (Idm): “I Bronzi prigionieri della miopia dei politici"
"I Bronzi di Riace, prigionieri della miopia dei nostri rappresentanti politici, sono la metafora di un popolo costretto ad essere imprigionato in un eterno presente senza futuro."Lo afferma in una nota Luciano Luciani dirigente Regionale IDM.
"Al di là della battaglia politica -sottolinea - tra Sgarbi e Chizzoniti, presidente della Commissione di Vigilanza e Controllo presso il Consiglio Regionale della Calabria, al di là delle ridicole affermazioni di una commissione ministeriale che an nuncia l’intrasportabilità degli stessi, salvo poi essere smentita da un suo componente, Bruno Zanardi, che al Corrire delle Sera annuncia che le due stute erano “ trasportabilissime.
La vicenda per la Calabria e i calabresi è l’ennessima occasione persa di farsi conoscere per le sue eccellenze e non per i suoi difetti, non ultimi la volontà di chiudersi al mondo.
Quale migliore occasione di far conoscere la nostra terra al mondo, altro che le stucchevoli campagne promozionali costate milioni di euro di due Bronzi in movimento ridicoli che discutono se nadare al mare o in montagna, o il famoso mediterraneo da bere, o i ragazzi sorridenti di Toscani O.
Quale occasione in cambio di questo prestito, di convenzionare visibilità per la nostra terra con gli organizzatori dell’Expo. Quale possibilità di far conoscere le nostre eccellenze, quali possibilità di creare atraverso questa enorme vetrina un progetto turistico vero, coinvolgendo gli attori locali e internazionali per intercettare al meglio l’enorme flusso che si sarebbe generato con questa visibilità.
La verità che i nostri politici, non hanno nessuna visione, nessuna capacità di progettare, e sono abituati solo alla politica degli scontri e degli struzzi. La politica che come i bronzi ci rilega come prigionieri di una mentalità arcaica , non vuole che siamo liberi di conoscere e farci conoscere.
Un politica che ha paura di qualsiasi cosa che sia diversa dall’immobilismo, dal clientelismo, dalla cultura dell’accordo tra di noi, figlio di un familismo amorale, che è dura a sparire.
I Bronzi- conclude Luciani - devono poter viaggiare, devono essere liberati dal loro carcere, che è il carcere della Calabria."