Droga: due prescrizioni e una condanna confermata in Cassazione
Prescrizione maturata per due imputati ed una condanna confermata per un terzo. Questa la pronuncia della Corte di cassazione per tre imputati condannati a seguito di una datata operazione antidroga eseguita anni addietro per smantellare una presunta rete di smercio di stupefacenti che avrebbe coperto diversi comuni della provincia di Catanzaro. Il Giudice supremo, accogliendo i ricorsi presentati dagli avvocati Antonio Chiarella e Pietro Pitari nell'interesse di Fiore Raimondo, 40 anni, di Zagarise, e Andrea Bianco, 32enne di Sersale, hanno dichiarato nei loro confronti il non doversi procedere per intervenuta prescrizione, facendo così venir meno le due condanne già inflitte loro dalla Corte d'appello di Catanzaro il 2 ottobre scorso, a due anni di reclusione per Raimondo (i giudici di secondo grado avevano cosi' scontato la pena di primo grado che era di quattro anni e quattro mesi di reclusione e 20.000 euro di multa), e a due anni e due mesi di reclusione per Bianco (che in primo grado aveva avuto quattro anni ed un mese e 19.000 euro). Confermata invece la pronuncia d'appello, sempre del 2 ottobre scorso, nei confronti di Giovanni Cristao, 33 anni, di Zagarise (difeso da Anselmo Mancuso), considerato l'organizzatore del "circuito" dello spaccio e condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione (la Corte catanzarese aveva cosi' scontato l'iniziale condanna a sette anni e sei mesi di reclusione e 60.000 euro di multa).
Per gli imputati la sentenza di primo grado arrivo' il 9 marzo del 2009, quando altre nove persone furono tutte assolte dalle medesime accuse di spaccio di eroina e marijuana. Nel processo, celebrato per fatti che risalgono a più di un decennio fa, le accuse parlavano di acquisto, vendita, cessione, distribuzione di svariati quantitativi di eroina e marijuana. Una sorta di rete di collegamento fra paesi diversi del catanzarese, all'interno della quale gli imputati avrebbero smerciato la droga fra di loro, e in qualche caso ad altre persone, stabilmente e piuttosto di frequente, nell'arco del 2001, fra il capoluogo, Sersale, Zagarise, Sellia Marina, Caraffa e Marcellinara. A passare di mano in mano, ogni volta, sarebbero state piccole quantita' di stupefacenti, distribuite pero' con una regolarità che avrebbe prodotto profitti per svariati milioni delle vecchie lire. Le indagini in questione, peraltro, nacquero nel corso di un'inchiesta precedente, sempre in materia di stupefacenti. Investigazioni durante le quali le persone coinvolte furono chiamate a rendere sommarie informazioni dagli stessi uomini del Reparto antidroga della Questura che, pian piano, giunsero a mettere insieme elementi tali da consentire al sostituto procuratore della Repubblica, Roberta Zinno, di iscrivere i loro nomi nel registro degli indagati relativo a un nuovo caso. (AGI)