Celeste Costantino (Sel) e ActionAid Italia si confrontano sugli asili nido a Reggio
A Reggio Calabria, più di 4000 bambini sotto i 3 anni di età non dispongono di un asilo pubblico, chiusi dall’autunno 2013. Le strutture pubbliche di Archi e di Gebbione, così come l'asilo aziendale del Cedir, l'ultimo ad essere chiuso nel settembre 2013, sono stati dichiarati non agibili. Cittadini e cittadine sono privati di un servizio essenziale per l’educazione dei bambini e per la conciliazione dei tempi di vita. Molte le donne obbligate a lasciare il proprio lavoro, e interi nuclei familiari costretti a organizzarsi per far fronte alla carenza di servizi dedicati all’infanzia nella città, erodendo le basi di un tessuto economico già complesso. Le elezioni amministrative a Reggio Calabria del prossimo 26 ottobre sono un momento importante per chiedere ai candidati impegni concreti per far fronte all’assenza dei servizi alla prima infanzia. È anche il momento per ribadire al Governo Renzi di dar seguito alle numerose promesse di assicurare più asili nido sul territorio nazionale. Reggio Calabria, infatti, è solo un esempio dell’impegno insufficiente da parte delle nostre istituzioni locali e nazionali per garantire servizi adeguati all’infanzia nel nostro paese. Serve infatti un uso responsabile e trasparente delle risorse pubbliche, a partire dai fondi europei a nostra disposizione per aumentare gli asili nido nel Mezzogiorno.
Questi i temi che sono stati affrontati nell’ambito della conferenza stampa promossa dall’On Celeste Costantino, Deputata di Sinistra Ecologia e Libertà, in collaborazione con ActionAid Italia, rappresentata all’incontro da Beatrice Costa, Responsabile Programmi di ActionAid Italia.
Il piano di intervento della commissione straordinaria, presentato il 14 dicembre 2013, fa parte del programma "Servizi di cura per l'infanzia e gli anziani non autosufficienti" previsto dal Piano di Azione e Coesione (PAC), che ha indirizzato una buona percentuale di fondi comunitari per il sostentamento di questi servizi, fondamentali, secondo la Strategia di Lisbona, anche a favorire l'occupazione femminile, legata necessariamente a servizi come gli asili nido.
"Il nostro paese è in evidente ritardo rispetto agli obiettivi stabiliti dalla Strategia di Lisbona” - afferma Eleonora Scrivo, Referente Territoriale di Reggio Calabria per ActionAid Italia – “In Italia, la copertura media del servizio è di circa il 13.5%, la Calabria è l'ultima regione in termini di copertura della domanda di servizi pubblici alla prima infanzia, con un tasso del 2,1% , dato che si fa ancor più grave per la città di Reggio Calabria, la cui offerta pubblica del servizio è attualmente pari a 0".
Per portare all’attenzione delle istituzioni locali e nazionali la drammatica situazione degli asili pubblici a Reggio Calabria, nei mesi scorsi, ActionAid ha già promosso la campagna di raccolta firme "Chiediamo Asilo" che ha collezionato circa 6.000 adesioni, finalizzate a chiedere alle istituzioni la riapertura degli asili pubblici, oppure l'istituzione temporanea di forme alternative di asili nido, in attesa di provvedimenti definitivi. Partendo da questo consenso, l'associazione non governativa, sostenuta dalla Rete delle Associazioni e dai genitori dei bambini, ha inoltre chiesto alle istituzioni una gestione trasparente e più responsabile delle risorse, chiedendo che sia garantita una più ampia partecipazione dei rappresentanti delle famiglie alla fase di attuazione del piano dei servizi all'infanzia. Ed è su questo punto, che ActionAid ha avuto una prima significativa risposta da parte della triade commissariale che, il 25 febbraio 2014, ha proposto una delibera per la presenza dei genitori al tavolo di lavoro e nelle gare d'appalto sugli asili. Il piano di intervento dell’area di Reggio Calabria riguardo all’utilizzo della prima tranche dei fondi PAC è stato di recente approvato dal Ministero dell’Interno, legittimando in tal modo il Comune a procedere all’implementazione del piano che dovrebbe portare alla riapertura degli asili nido chiusi, attraverso un primo stanziamento di ben 1.461.857 euro. A breve, dovrebbe essere resa disponibile dal Governo la seconda tranche di finanziamenti, per accedere ai quali il Comune di Reggio Calabria dovrà elaborare un nuovo piano d’intervento per ampliare l’offerta di servizi alla prima infanzia. Ci saranno poi altre due tranche di finanziamento attraverso cui sarà possibile raggiungere, attraverso una forte volontà politica, una copertura del servizio del 12% entro il 2015 – come previsto dal PAC – l’obiettivo del 12% rimane comunque un primo passo verso un necessario intervento verso il raggiungimento del target europeo del 33% , target che include offerta pubblica e privata.
“ActionAid richiede con forza la gestione trasparente ed efficace di queste importanti risorse pubbliche che potrebbero consentire la riapertura immediata degli asili nido pubblici chiusi dall’autunno 2013” afferma Beatrice Costa, “È questo un primo fondamentale passo per portare al più presto alla riattivazione dei servizi pubblici alla prima infanzia a Reggio, e colmare il grave ritardo della Calabria nel raggiungimento degli obiettivi comunitari su questa tipologia di servizi.”
La petizione organizzata da ActionAid continua a rimanere aperta ai cittadini, l'associazione si è inoltre rivolta a tutti i parlamentari calabresi e, sempre su questo tema, è stata presentata un'interrogazione parlamentare da parte di 20 parlamentari grillini, a firma del senatore Francesco Molinari, e ha costituito un comitato genitori che monitorerà l’azione del Comune di Reggio Calabria.
“Il lavoro di ActionAid è prezioso perché non si limita a descrivere lo smantellamento delle politiche sociali ma lo inquadra in una città complessa come Reggio Calabria dove, nonostante il commissariamento per mafia, la 'ndrangheta continua a fare business con il welfare, intercettando bisogni e colmando vuoti. Per questo credo che dovrebbe intervenire anche la Commissione parlamentare antimafia – dichiara la deputata Celeste Costantino – I tagli lineari del Governo non aiutano di certo e si sono riflessi soprattutto sulla vita delle donne. Le misure una tantum, come gli 80 euro per alle neomamme, non possono reggere il welfare familiare, non bastano. Accanto alla maternità bisogna che il Governo si faccia carico della conciliazione dei tempi di lavoro delle donne e dell'istruzione che inizia proprio dagli asili nido”.
In vista delle elezioni, infine, i candidati sindaci di Reggio Calabria registreranno dei video messaggi per ActionAid Italia, attraverso i quali sostanzieranno il proprio impegno a favore degli asili nido reggini e la relativa gestione delle risorse per far fronte al problema.