Fondazione Campanella: dg, non accetto richiesta dimissioni
"Non posso accettare la richiesta dei componenti della Giunta regionale, preannunciata sul sito ufficiale della Regione, con la quale vengo invitato 'a rassegnare le dimissioni per aver disatteso quanto deciso dalla Giunta'. Presumibilmente l'invito degli assessori si riferisce al fatto che non avrei obbedito alla diffida che mi è stata rivolta nel corso della riunione della Giunta regionale del 6 ottobre scorso a non dare "esecutività ai licenziamenti pena la richiesta di dimissioni". Devo ritenere che i sottoscrittori della lettera di richiesta di dimissioni ignorano quali siano i ruoli ed i poteri del direttore generale e del Presidente della Fondazione Campanella previsti nello statuto. Il potere di assunzione e licenziamento del personale e' del Presidente della Fondazione e non del direttore generale".
Lo afferma Mario Martina, direttore generale della Fondazione Campanella. "In verità - aggiunge - ho provato a chiedere al Presidente della Fondazione di valutare la possibilita' di non dar luogo ai licenziamenti del personale in esubero,più volte annunciati e piu' volte rinviati, in attesa di lacunosi impegni, sempre disattesi, da parte del Governo regionale. Il prof Falzea, da giurista quale e', mi ha con dovizia di particolari evidenziato che il licenziamento del personale doveva essere adottato gia' da molto tempo e che piu' volte gli e' stato "imposto" il rinvio da parte del Governo regionale e di altri enti istituzionali con promesse, puntualmente disattese, di individuare soluzioni alternative. Il prof. Falzea mi ha ribadito che la Fondazione e' in una fase prefallimentaree che anche volendo non era possibile rinviare ulteriormente i licenziamento del personale in esubero specialmente dopo che dall'1 agosto scorso sono stati trasferiti alcuni reparti alla azienda Mater Domini determinando un esubero di oltre due terzi delpersonale che non ha un posto di lavoro".
"Mi ha ancora precisato - prosegue il dg della Fondazione Campanella - che un ulteriore rinvio di un mese era stato concesso su richiesta del Governo regionale sull'impegno formale che dopo qualche giorno, una parte consistente del personale in esubero sarebbe stato utilizzato, per il tramite di Calabria Etica, dalla Azienda Mater Domini; anche questa soluzione si è rivelata essere una bufala in quanto l'azienda Mater Domini ha una dotazione di personale notevolmente superiore a quello necessario. Ogni ulteriore ritardo, infine, avrebbe comportato responsabilita' penali e contabili a suo carico. Per come certamente noto agli amministratori regionali non ho il potere di invalidare o di sospendere l'esecutivita' di decisioni del Presidente assunte su solide motivazioni ed incontentabili motivazione giuridiche, proprio per evitare la liquidazione della Fondazione e la chiusura del Polo oncologico; questo è l'obiettivo perseguito dal Presidente, dal direttore generale, dai loro collaboratori, dal Rettore dell'Università e dalla Giunta regionale, almeno in base alle dichiarazioni ufficiali. Per mia cultura e costume non faccio dietrologia e mi attengo sempre ai fatti: Non ho provato ad intimidire il prof. Falzea e non ho chiesto le sue dimissioni, come ha fatto il Governo regionale in aggiunta ad altre richieste ed ben altre e piu' preoccupanti intimidazioni di questi giorni. Non sono preoccupato, non demordo e continuo con la serenità di sempre a fare il mio lavoro con l'impegno e con la passione di sempre. Non intendo in alcun modo di poter accettare l'invito a rassegnare la richiesta di dimissioni. Per quanto ne sappia - conclude Martina - si chiedono le dimissioni di un manager pubblico o privato in caso di violazione di legge o in caso di gravi inadempienze; vengo invece invitato a assegnare le dimissioni perche' mi sono rifiutato di assumere decisioni illegittime ed illecite". (AGI)