Rende: primo corso di Elicicoltura “Il nostro futuro… la chiocciola”

Cosenza Attualità

Si è svolto ieri, 25 ottobere 2014, a Rende il primo corso professionale di Elicicoltura. L’Associazione “Elicicoltura Calabra”, si è presentata al territorio attraverso un corso professionale di rilevanza pubblica dal titolo “Il nostro futuro la … Chiocciola”.

Il corso si è incentrato sul tema dell’Elicicoltura, argomento di grande attualità per il mondo agricolo, vista la continua “recessione” dei prezzi, in un settore che dovrebbe essere il “petrolio” italiano.

Punto di fragilità in questo settore è la cattiva informazione del metodo di allevamento, che spesso altera la crescita vitale-biologica dell’animale fino alla sua completa maturazione, impedendo cosi di fornire ai consumatori prodotto biologico-sano. L’Associazione “Elicicoltura Calabra” nasce con la finalità di promuovere, valorizzare e tutelare un prodotto biologico al 100%, ponendosi l’obiettivo di collegare allevatori, distributori e consumatori finali fornendo informazioni, assistenza, mediazione e tutto ciò che occorre per garantire un cibo sano e biologico.

Ma cosa significa “Elicicoltura”?

Come prima cosa è necessario porre in evidenza il protagonista del settore: la chiocciola, mollusco gasteropodo, polmonato, cefalofero e stilommatofero. La chiocciola è ermafrodita insufficiente: da ogni coppia fecondata si ottiene una duplice deposizione di uova. L’accoppiamento e la deposizione, nei nostri climi, avvengono generalmente due volte all’anno. In linea teorica abbiamo una deposizione di circa 40-80 uova per ogni chiocciola ad ogni accoppiamento.

Per svariati motivi, tra i quali la sterilità momentanea ed il mancato accoppiamento, si abbassa notevolmente la media delle chioccioline che potranno essere ingrassate ed allevate. Il ciclo di pascolo e riproduzione è vario, a seconda dei climi, delle altitudini, delle zone geografiche e delle specie utilizzate.

In Italia si contano oggi circa 6.000 aziende professionali elicicole per un totale di circa 90.000.000 di metri quadrati dedicati a tale allevamento. Il mercato, già da sempre in grado di assorbire con facilità la produzione, è andato gradualmente crescendo, aprendo nuovi consistenti spazi al consumo, che oggi viene coperto per il 65% dall’importazione dai paesi dell’Est e del Magreb, nei quali, stagionalmente avviene ancora la raccolta in natura.

APPROFONDIMENTI

Esistono quindi i presupposti economici e tecnici affinchè l’allevamento della chiocciola si sviluppi esponenzialmente in Italia; tuttavia è indispensabile che si segua una strada di rigida impostazione tecnica nella conduzione degli impianti, con particolare riferimento ai temi alimentari e a quelli genetici della specie allevata. Devono perciò essere messe al bando improvvisazioni, superficialità e mancanza di professionalità che portano inevitabilmente al fallimento delle iniziative ed al conseguente disorientamento nei confronti dell’allevamento elicicolo.

Scongiurare tali elementi di rischio è proprio l’obiettivo di questo primo corso professionale di Elicicoltura.

Francesco Cundari, presidente dell’Associazione Elicicoltura calabra dichiara –“ il sud Italia è una grande terra dove l’agricoltura trova il suo habitat ideale, nonostante i molti problemi, tante realtà imprenditoriali vogliono crescere e svilupparsi. I territori delle regioni meridionali e delle isole, sono luoghi straordinariamente favorevoli per l’esercizio dell’elicicoltura: gli inverni sono brevi, le temperature non scendono per lungo tempo e il ciclo biologico delle chiocciole trova tutte le condizioni per velocizzare e anticipare i raccolti, a differenza dei territori del nord. Il sud inoltre, non bisogna dimenticare, è la zona del vero, concreto e continuativo consumo annuale del mollusco; è il luogo in cui la media di consumo “pro - capite per anno” è il doppio e in certi casi il triplo del dato nazionale. L’Helix Aspersa nelle varietà Muller e Maxima da chiocciole meridionali sono oggi la specie allevata in tutta l’Italia e in tutta l’Europa. L’Associazione ha fatto un ricerca territoriale, dalla quale emerge la nascita di tanti piccoli allevatori che per fronteggiare la crisi, hanno ricercato un’attività agricola “alternativa”; per non abbandonare la nostra amata Terra. Questo gasteropode ha dei notevoli benefici nutrizionali-medicali, infatti la Regione Sardegna ha inserito anche elicicoltura nei settori minori del “Programma di sviluppo rurale (PSR) 2007/2013, misura 121”.

Il nostro obiettivo come Associazione, è quello di evitare che la Regione Calabria diventi “fanalino di coda” di questo settore in Italia, ma diventi una “Terra” che, grazie alla sua morfologia, valorizzi il futuro socio-economico dei propri cittadini, limitando il fenomeno dell’emigrazione e potenziando un settore che presenta tutte le caratteristiche per divenire “il fiore all’occhiello” della nostra Regione.”