Randagismo. La Cisal denuncia il dilagare del fenomeno, “preoccupante”
"Chi sperava che l’Azienda sanitaria provinciale, dopo l’avvilente episodio di domenica sera in via Croce Nivera dove un cane sganciatosi da un branco di randagi ha aggredito ed azzannato alla coscia destra, per fortuna senza gravi conseguenze, una cittadina intenta a fare una passeggiata nella zona alta della città, venisse fuori con una spiegazione del fenomeno in atto è rimasto fortemente deluso. Ha dichiararlo è Filippo Curtosi della Cisal di Vibo Valentia.
"Palazzo ex Inam sull’accaduto è muto. Eppure l’insidioso incidente occorso alla signora A.S. - si legge ancora - ha provocato larga eco tra la popolazione, dove, tra l’altro, un consistente gruppo di cittadini, anche attraverso facebook, ha inteso ricordare di aver subito analoghi incidenti o avvisaglie di questo tipo, spesso, per fortuna, senza gravi conseguenze. Quel che preoccupa e che questi episodi sono destinati ad intensificarsi. Non ha prodotto alcun effetto il fatto che in tanti hanno presentato, anche di recente, regolari denuncie all’autorità competente senza, peraltro, aver ottenuto risposta. Nelle immediatezze del recente accaduto di via Croce Nivera alcuni cittadini, intervistati dai giornalisti, hanno confermato l’esistenza del fenomeno che pare stia interessando in maniera preponderante più che il cuore le estreme periferie della città".
"Di fronte a questo evidente stato di preoccupazione e di allarmismo - continua Curtosi - l’Asp, almeno fino ad oggi, tace. Il servizio veterinario “dorme”, l’ufficio prevenzione non si pronuncia ed al cittadino che non gli si può certo vietare di camminare per le vie della città ed anche in quelle periferiche non resta che rimanere guardingo, stare attento ai luoghi che secondo quanto viene riferito sono i più frequentati dai branchi. Ci faccia sapere se esiste un vademecum su come combattere le ire dei randagi! Che si aspetta il morto ? Il bambino sbranato? Ci chiediamo se non debba essere l’Asp a fare il punto sulla situazione spiegando al cittadino i rischi che si corrono frequentando determinate zone del centro abitato? Così come ci domandiamo in che termini funziona il servizio di accalappiacani visto che si parla di circa duecento cani randagi che scorazzano in largo ed in lungo per la città. Vibo Valentia da tempo sembra essere vittima della cultura della rassegnazione".
"I disservizi - aggiunge ancora l'esponente della Cisal - sono sempre tanti e mai superati al punto che il cittadino va abituandosi a diventare sempre più impotente di fronte ai disagi e alle difficoltà più assurde. A quale santo votarsi ? A chi investire del problema del randagismo? Gli uffici competenti ? Che poi sarebbero quelli che continuano a manifestare il più deplorevole silenzio al cospetto del succedersi di questi fatti? Ecco perché la città muore anche per questo tipo di indifferenza ed apatia. Certo minare la libertà dei cittadini, minacciati talvolta anche da questi fenomeni, non è confortevole". Curtosi chiude con due domande: "Richiamare alle proprie responsabilità la competente classe dirigente sanitaria è ingiusto? Chi tutela il diritto alla salute dei cittadini?"