Oliverio: “L’Annunziata deve tornare agli antichi splendori”
“L’Annunziata deve tornare ad essere quello che è stato per un lungo periodo di tempo: un presidio ospedaliero regionale e autorevole, un presidio di grande prestigio, che ha svolto un ruolo importante nel sistema sanitario regionale e, oserei dire, anche nazionale”. E’ quanto ha affermato il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, Mario Oliverio, al termine della visita che questa mattina ha effettuato presso il più importante nosocomio cittadino di Cosenza.
“Purtroppo -ha aggiunto Oliverio- questa struttura ha vissuto negli ultimi anni una condizione di grave sofferenza, perché le politiche sanitarie messe in atto a livello regionale hanno creato una condizione difficile in modo particolare per gli operatori sanitari. A fronte di un enorme riversamento della domanda di assistenza, infatti, non c’è stato il benché minimo adeguamento dei servizi. Anzi, in molti casi, abbiamo assistito ad un loro progressivo depotenziamento, determinato anche dalla notevole carenza di personale. Il risultato è quello che abbiamo sotto gli occhi: l’Annunziata vive oggi un momento di grande sofferenza”.
“In Calabria –ha aggiunto il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione- abbiamo bisogno di un sistema sanitario regionale che parta da un potenziamento dei servizi sul territorio, da una forte attenzione sulla prevenzione e da una visione unitaria sulla riqualificazione della rete ospedaliera. In questo quadro l’Annunziata deve ritornare a svolgere il ruolo che le è proprio e che è quello di ospedale regionale di una grande provincia come quella di Cosenza che, in sinergia con le altre strutture della nostra regione, torni ad offrire, come è nelle sue possibilità, servizi sanitari di altissima qualità”.
“Noi –ha concluso Oliverio- lavoreremo in questa direzione. Non sarà semplice, perché la politica sanitaria di questi anni è stata segnata da pratiche clientelari, discrezionalità e, spesso, da illegalità. Bisogna mettere ordine e definire un quadro di regole che faccia esprimere il merito e valorizzi le professionalità, per fare in modo che l’enorme patrimonio umano e professionale presente ed operante nelle nostre strutture sanitarie possa definitivamente uscire da una condizione di pesante mortificazione ed esprimersi al meglio delle proprie potenzialità. Noi lavoreremo per questo, perché è su questo terreno che si vince o si perde la sfida per realizzare un sistema sanitario regionale qualificato, all’altezza degli anni che viviamo e del bisogno di cura e di tutela della salute dei nostri concittadini”.