Fn, celebrazioni a Crotone contro la violenza sulle donne
"Nel solito scenario del politicamente corretto anche a Crotone si “commemora” la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Noi di Forza Nuova vediamo in questa giornata una replica a quella dell’8 marzo, istituita da quei poteri che sono riusciti a creare un vero e proprio declassamento dell’immagine della donna". E' quanto scrive Paola Turtoro Segretario cittadino Forza Nuova-Crotone.
"Noi siamo - continua la nota - per il riconoscimento della donna nella sua vera natura e non per l’uso inappropriato di un’immagine che la vuole sia vittima che carnefice, bella a tutti i costi ed identificata in uno stereotipo calato dall’alto che annichilisce la personalità individuale e depaupera la vera natura femminile.
Si denunciano violenze come se fossero di esclusiva femminile e non si evidenzia il ruolo di vittima inconsapevole di una volontà che la rende carnefice quando deve decidere di un’altra vita. Quel millantato “femminismo” che ha sancito la fine della figura della Donna autorizzando il “non rispetto” per il ruolo sociale principale: quello di madre.
La vera violenza che noi denunciamo è il ruolo a cui è stata relegata la donna, costretta ad uniformarsi ad un modello che la società impone oramai da diverso tempo che la vuole lavoratrice per necessità e non per scelta e che la vuole “assassina” quando promuove leggi e movimenti abortisti condannando chi si oppone a questo, che la spodesta dal ruolo di procreatrice di una famiglia promuovendo la nascita di nuclei familiari contro natura, che inneggia a falsi miti oscurando la decadenza di moralità che vede la donna stessa autrice di aberranti episodi di violenza.
Perché non si parla anche di cio’ che accadde l’8 marzo 2000 a Montreal? La violenza di donne contro donne: abortiste che profanando orribilmente una Chiesa perpetrarono atti di violenza su altre donne che non condividevano le loro idee. L’istituzione di giornate come questa è per noi di Forza Nuova una vera discriminazione.
E’ il segnale tangibile che la società considera la donna come oggetto. In una società civile non dovrebbe esistere la necessità di distinguere la violenza come maschile o femminile. Noi condanniamo la violenza in tutte le sue forme ed auspichiamo una reale tutela verso tutti gli esseri umani imprescindibilmente dal sesso e dallo status sociale. Non ci sentiamo vicini a chi da un lato si propugna difensore di vittime di violenza fisica e dall’altro resta indifferente ad un tipo di violenza più subdola che discrimina gli esseri umani privandoli della libertà.
Non possiamo sostenere chi approva usanze anche religiose che ammettono azioni incivili e lesive di diritti umani fondamentali e poi promuove iniziative di carattere “teatrale” che di concreto non hanno altro che legittimare istituzioni inutili. Bisogna che tutte le donne riflettano su certe date a loro dedicate,quella di oggi somiglia tanto a quell'altra ipocrita e bugiarda dell'8 marzo,parlarne solo oggi e portare esempi sbagliati assurge a mera e netta sconfitta della donna".