Beni per 5 milioni sequestrati al defunto “boss” Gioffrè di Seminara
La Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria ha sequestrato beni del valore di 5 milioni di euro ed un tempo appartenenti a Rocco Gioffrè, ritenuto capo indiscusso dell'omonima cosca di 'ndrangheta di Seminara e deceduto nel 2011. I sigilli sono così scattati per una ditta individuale nel settore delle colture olivicole, con sede a Seminara; a circa 170 mila mq di terreno agricolo suddiviso in 34 appezzamenti quasi tutti coltivati ad uliveti; a cinque fabbricati in contrada Santa Venera di Seminara; ad un frantoio con linea completa automatizzata per la macina delle olive; ad aiuti pubblici al reddito degli agricoltori (i cosiddetti "titoli") erogati dall'Arcea e del valore complessivo di euro oltre 58 mila euro.
Il presunto boss Gioffrè, morto all’età di 75 anni, più volte fu sottoposto a misure di prevenzione personale ed era stato arrestato due volte con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso: nel novembre del 2007, con l’accusa che fosse finalizzata al condizionamento del voto nelle elezioni amministrative di quell’anno per la scelta del Sindaco di Seminara; nell’aprile del 2009, per delitti contro la persona, e l’acquisizione, gestione e controllo diretto ed indiretto di attività economiche.